Warhammer e Warhammer 40,000, i due principali universi narrativi creati dal colosso inglese Games Workshop, nel corso degli anni hanno dato origine a una grande quantità di titoli per quanto riguarda l’industria dei videogiochi. Nei prossimi mesi sono attese un paio di uscite importanti legati a questi universi narrativi e, mentre qui in redazione stavamo cominciando a raccogliere il materiale per i futuri articoli, è spontaneamente emersa una domanda: “Ma esattamente quanti giochi esistono riguardo a Warhammer?”
Quella che all’inizio doveva essere una breve ricerca per soddisfare una curiosità interna si è rapidamente trasformata in una discesa nella tana del Bianconiglio, con costantemente nuovi titoli che venivano citati. Alla fine, per deridere questa questione interna ci siamo messi a fare seriamente ricerche e quelle hanno portato alla creazione di questo articolo.
Questa volta vogliamo proporvi un interessante viaggio attraverso la storia per vedere quali e quanti sono stati i titoli appartenenti alle proprietà intellettuali della game workshop che sono effettivamente stati rilevanti nel corso degli anni nell’industria videoludica. Questa non vuole, e probabilmente non potrebbe neanche esserlo volendo, essere una lista omnicomprensiva e abbiamo volutamente evitato di parlare di titoli su cui abbiamo già scritto articoli in precedenza come Necromunda: Underhive Wars o il più recente Warhammer 40K Darktide, ma crediamo di aver messo assieme un campionario sufficiente per darvi almeno un’idea di quanto sia estesa l’influenza di Warhammer all’interno del mondo videoludico.
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SPACE CRUSADE (1992)
Nel 1992, Space Crusade è entrato nella breccia come il primo vero videogioco ambientato nell’universo WH40K. Questo adattamento dell’omonimo gioco da tavolo (Distribuito sul mercato italiano come Starquest e a sua volta discendente del popolare HeroQuest, che nel 1991 è stato il primo gioco GW a ricevere una versione digitale) i permette di prendere il comando di una squadra di Space Marine, impegnati a ripulire i labirintici corridoi di uno Space Hulk dagli alieni per la gloria dell’imperatore! Nulla di trascendentale e, anche alla sua epoca, sicuramente un gioco non particolarmente rivoluzionario e che non ebbe una grande diffusione, ma anche il più grande capitolo di Space Marine è iniziato con un singolo Primarca e Space Crusade ha generato davvero legioni di successivi videogiochi 40K, alcuni dei quali amatissimi dai fan, come gli Space Wolves, e altri maledetti dal destino e da errori di sviluppo, come i Lamenters.

SPACE HULK (1993, 1996, 2013)
Come Space Crusade, Space Hulk è nato come gioco da tavolo autonomo nell’universo 40K. Questo gioco competitivo a 2 giocatori sugli Space Marine che esplorano un’astronave abbandonata, vedeva un giocatore vestire i panni dei lenti, ma potenti, Space Marine e l’altra nei panni dei veloci, numerosi e fragili Tiranidi. Nell’adattarlo per il gioco digitale, Electronic Arts si è concentrata esclusivamente sul ruolo degli Space Marines e ha scelto di scartare la meccanica turni alternati del corrispettivo da tavolo per rendere l’esperienza di gioco molto più tesa. Questa scelta si è rivelata molto azzeccata e lo ha reso uno dei primi videogiochi di effettivo successo tra quelli prodotti su licenza della game workshop, rendendolo uno dei principali contributori della diffusione iniziale dell’universo di Warhammer. Curiosamente la terza iterazione del gioco nel 2013 è tornata ad essere un adattamento letterale del gioco da tavolo, turni di gioco alternati compresi, piuttosto che portare avanti l’eredità dell’originale che ha avuto tanto successo.

WARHAMMER: SHADOW OF THE HORNED RAT (1995)
Il primo videogioco ufficiale di Warhammer Fantasy è stato Shadow of the Horned Rat, pubblicato da Mindscape nel 1991. Anni prima che la serie Total War definisse il genere, Shadow of the Horned Rat offriva una ricca campagna fantasy piena di combattimenti in tempo reale tra eserciti di centinaian se non migliaian di soldati, in una trasposizione molto più fedele di quella che è l’esperienza di una partita di Warhammer da tavolo. Costruendo e gestendo il proprio esercito imperiale in più battaglie, i giocatori avevano il comando di di ogni spetto della lora campagna militare, da enormi unità di fanteria a singoli eroi potenziabili da incantesimi e oggetti magici, oltra a dover antenere alte le entrate per sostituire i soldati perduti o assumere mercenari. il tutto colmpletato da pesanti elementi narrativi che collegavano ogni battaglia in una storia divertente. Il sequel, Dark Omen (1998), ha apportato una serie di miglioramenti alla grafica e al gameplay, inclusa l’introduzione di una modalità multiplayer.

BLOOD BOWL SERIES (1995, 2009, 2014, 2022)
Blood Bowl è uno spin-off della linea Warhammer Fantasy che presenta un assurdo mix di sport del mondo reale filtrati attraverso l’ambientazione di Warhammer. I giocatori controllano la loro squadra attraverso una campagna di partite che prendono le parti migliori di diversi sport e le uniscono tutte insieme con una dose enorme di violenza da cartone animato. La miscela di strategia e lancio di dadi del gioco trasmette l’essenza del fascino di Warhammer: incerto, bizzarro, divertente e molto, MOLTO, violento.

WARHAMMER 40,000: CHAOS GATE (1998, 2022)
La fine degli anni ’90 ha visto un’esplosione di giochi ambientati nella tetra oscurità del 40K, La maggior parte dei quali ha scelto un gameplay basato sui turni di gioco, in parte ricalcato sulle meccaniche dei loro equivalenti da tavolo e in parte ispirato ai videogiochi di ruolo dominanti di quel periodo. Potremmo citare Final Liberation (1997), che ricreava la linea Epic di 40K, o Rites of War (1999), con la misteriosa fazione degli Eldar, tuttavia è Chaos Gate del 1998 che si distingue come il più influente. L’uso di punti azione da parte di Chaos Gate e l’enfasi sull’eroismo basato sulla squadra piuttosto che sulla marcia degli eserciti avrebbero guidato molti progetti successivi. Facendo paragoni con Soldiers of War e XCOM, Chaos Gate (e il sequel, Warhammer 40.000: Chaos Gate – Daemonhunters del 2022) ha stabilito lo standard per i futuri giochi GW come Battle Sector (2021).

WARHAMMER 40,000: FIRE WARRIOR (2003)
Questo FPS relativamente semplice potrebbe non aver portato una rivoluzione nell’industria del videogioco, ma merita una menzione per via del suo protagonista: in un mare di giochi con protagonisti gli Space Marine e altri ipocriti servitori dell’Imperium, Fire Warrior si distingue per aver rappresentato l’Impero T’au. Ciò ha molto senso nel contesto della linea da tavolo: i T’au erano stati aggiunti come fazione giocabile solo nel 2001, quindi un gioco su di loro è servito sia come buon marketing che come utile gancio per i nuovi giocatori che vogliono esplorare il storia dietro questi alieni enigmatici. Indipendentemente da ciò, è sempre bello dare un’occhiata alle altre fazioni di tanto in tanto.

WARHAMMER 40,000: DAWN OF WAR SERIES (2004, 2009, 2017)
La serie Dawn of War ha assunto proporzioni quasi mitiche tra i fan dell’universo di Warhammer 40K. Questi giochi di strategia in tempo reale hanno sfruttato una base di giocatori preesistente, cresciuta su classici del genere come Command & Conquer, Warcraft, Starcraft e molti altri. Sposare il tradizionale gioco RTS con la “guerra senza fine” di 40K è stata una scelta naturale. Oltre a ciò, le fazioni giocabili dei giochi hanno permesso ai giocatori di andare oltre l’Imperium e sperimentare con Eldar, Orchi, Tiranidi e altri. A causa della loro profonda natura immersiva e della loro eccellente rigiocabilità, questi giochi rimangono popolari e duraturi anche con il passare del tempo e l’uscita di nuovi titoli della serie.

WARHAMMER ONLINE: AGE OF RECKONING (2008)
Come molti editori di giochi, Games Workshop ha approfittato della mania dei MMORPG iniziata alla fine degli anni ’90 e continuata senza sosta ad oltre gli anni 2000. Nel caso di Warhammer Online, adattare l’universo da tavolo al formato MMO significava enfatizzare il combattimento giocatore contro giocatore quasi costante in un ambiente open world. I personaggi possono essere creati utilizzando una delle 6 razze disponibili, ciascuna appartenente a una delle 2 fazioni (Ordine e Distruzione). Con opzioni significative per la personalizzazione e la promessa di una guerra continua in ogni momento del gioco, Warhammer Online ha immerso i giocatori nell’universo in un modo completamente nuovo. Purtroppo, i server ufficiali sono stati chiusi nel 2013, anche se un server privato (il progetto Return of Reckoning, inizialmente avviato da uno degli sviluppatori di Age of Reckoning) è ancora attivo al momento della stesura di questo articolo.

WARHAMMER 40,000: SPACE MARINE (2011)
Mentre la maggior parte dei giochi in questo elenco tende più a enfatizzare gli aspetti strategici dell’universo di Warhammer, più che a schiacciare in maniera forsennata i tasti come in un picchiaduro, Space Marine del 2011 è uno sparatutto in terza persona estremamente divertente che fa esattamente ciò che ci si aspetta un vero Adeptus Astartes faccia quando catapultato in mezzo a una città infestata dagli alieni: estrema violenza su larghissima scala!. Nei panni dello Space Marine titolare (il Capitano Titus degli Ultramarine) ci dovremo strada sparando con il nostro bolter e segando arti con la nostra spada a catena attraverso orde di Orki e forze del Caos alla ricerca di qualunque MacGuffin il livello richieda. Una delle migliori funzionalità, tuttavia, era il “Customizer” della modalità multiplayer online, che consentiva ai giocatori di scambiare funzionalità e modificare le tavolozze dei colori del proprio Marine per creare il proprio incredibile Capitolo Marine proprio come avrebbero fatto con le miniature sul tavolo da gioco. Nel 2021 è stato annunciato un sequel tanto atteso, che prometteva il ritorno a uno dei migliori giochi 40K disponibili che è attualmente in fase di rilascio.

WARHAMMER QUEST SERIES (2013, 2017)
Come forse è ormai ovvio, uno dei modi in cui Games Workshop ha mantenuto Warhammer sotto gli occhi del pubblico è stato il rilascio di tradizionali giochi da tavolo ambientati negli universi di Warhammer. Warhammer Quest è uno di questi esempi: pubblicato in stampa nel 1995, questo successore di HeroQuest non reinventa la ruota ma gli dà una mano di vernice in salsa di Warhammer. La principale innovazione qui è l’introduzione di un “libro di gioco di ruolo”, che tende più a una modalità campagna ampliata che a una reale esperienza di gioco di ruolo completa. Quel componente aggiuntivo lo rendeva perfetto per gli adattamenti digitali, mettendo insieme battaglie basate su tabellone con decisioni a lungo termine su come far evolvere al meglio la tua squadra di esploratori di dungeon. La serie Warhammer Quest non ha necessariamente avuto un grande successo, ma chi è alla ricerca di un ibrido strategico-RPG potrebbe trovarla soddisfacente.

MORDHEIM: CITY OF THE DAMNED (2015)
Mordheim è una versione di Warhammer Fantasy incentrata su bande da guerra disordinate di combattenti individualizzati, simila a Necromunda per il 40K, non si concentra sul combattimento massiccio di centinaia di miniature per volta, ma su pochi eroi estremamente caratterizzati. Questa è una premessa piuttosto interessante, a a portato a svilupparne una versione videoludica come gioco di strategia a turni. Dovremo radunare i nostri guerrieri, equipaggiarli con spade sempre più grandi e armature più appuntite e lanciarli contro nemici vestiti e attrezzati in modo simile: cosa potrebbe andare storto con un gioco così semplice e diretto? Purtroppo parecchio. Mordheim: City of the Damned è stato generalmente stroncato dalla critica per essere, tra le altre cose, noioso e ripetitivo. È degno di nota forse per il potenziale che aveva, non per il gioco che si è dimostrato essere.

WARHAMMER 40,000: REGICIDE (2015)
Era solo una questione di tempo prima che WH40K, un gioco che enfatizza il lancio di manciate di decine dadi più e più volte fino a quando l’avversario non ceda, piuttosto che rischiare di scheggiare la vernice sui suoi costosi modelli di plastica, incontrasse gli scacchi, il gioco più astratto e influente in assoluto, che ha ha affascinato per secoli alcune delle più grandi menti analitiche del mondo. Non dobbiamo certo darvi una descrizione del Gameplay degli scacchi, ma ci è sembrato estremamente significativo che qualcuno abbia anche provato questo mashup, pieno di regole speciali che cambiano completamente tutto ciò che riguarda il gioco strategico più diffuso del mondo. . Sfortunatamente Hammerfall, la casa che lo ha sviluppato e distribuito, ha chiuso tutti i server del gioco nell’ottobre del 2022, il che significa che bisognerà tornare a usare le miniature di plastica sopra una scacchiera come si faceva una volta.

WARHAMMER: VERMINTIDE SERIES (2015, 2018)
A volte i migliori giochi sono quelli che non si allontanano troppo dalla loro ispirazione. Questo è certamente vero per Vermintide. Questi giochi FPS cooperativi ricchi di azione nello stile di Left 4 Dead mantengono i nemici in arrivo e l’intensità degli scontri a un livello febbrile. Con una maggiore enfasi sul combattimento corpo a corpo e un sistema di bottino/crafting per migliorare le armi dei personaggi, l’impatto viscerale di Vermintide ha creato buoni prodotti, se non particolarmente innovativi. Ancora più importante, questa serie è una delle poche, tra quelle ispirate agli universi della game workshop, a essere pensata per un Gameplay totalmente cooperativo e, in un contesto dominato dalla guerra, è bello portare qualche amico assieme a noi di tanto in tanto.

WARHAMMER AGE OF SIGMAR: CHAMPIONS (2018)
Champions ha il dubbio onore di essere il primo videogioco ufficiale della linea Age of Sigmar. Nel 2015, Age of Sigmar ha sostituito la linea originale di Warhammer Fantasy. Non solo ha cambiato la tradizione del mondo, ma l’ha distrutto: il Vecchio Mondo con cui molti giocatori erano cresciuti è stato completamente sradicato e al suo posto c’era una raccolta di Reami a tema distinti. Molti modelli dipinti con cura non erano più giocabili e il lancio iniziale delle regole era al massimo irregolare. Volendo usare un eufemismo potremmo dire che questo cambiamento si è rivelato molto “controverso” all’interno della community. Nel corso del tempo, man mano che i giocatori si sono abituati ai cambiamenti e nuovi giocatori sono entrati nell’hobby senza alcun preconcetto su cosa dovrebbe essere un’ambientazione fantasy di Warhammer, Age of Sigmar è cresciuto fino a reggere il confronto con l’originale. Champions, un gioco di carte collezionabili, ha cercato di affermare la propria identità nell’affollato mercato dei giochi di carte collezionabili enfatizzando l’eroicità dei campioni e le limitate azioni per turno, traendo al tempo stesso la sua tradizione e le sue sensazioni dal gioco da tavolo. Sfortunatamente mancava della capacità di distinguersi dagli altri giochi del suo stesso genere e non fu particolarmente apprezzato da chi giocava alla versione da tavolo: i server del gioco sono stati chiusi il 31 gennaio 2022.

INQUISITOR-MARTYR (2018) e WARHAMMER: CHAOSBANE (2020)
Questi due giochi ricoprono lo stesso ruolo nei due diversi universi di Warhammer: entrambi sono giochi di ruolo d’azione sulla scia di Diablo, con Inquisitor-Martyr per i fan di 40K e Chaosbane per gli amanti del Fantasy. Il gameplay è abbastanza standard per il genere (uccidi i nemici, prendi il bottino, equipaggia il bottino, uccidi più nemici, ecc.) Con alcune classi di personaggi disponibili e una miriade di nemici, livelli e boss da superare. Naturalmente, l’attrattiva risiede nella varietà di oggetti da ottenere e utilizzare, nonché nella possibilità di adattarsi a diversi stili di gioco nel tempo. Questo è un raro esempio di Games Workshop che concede in licenza giochi fondamentalmente simili in entrambe le impostazioni, consentendo ai giocatori di scegliere in base alla loro preferenza tra i due universi narrativi.

WARHAMMER 40,000: DAKKA SQUADRON (2021)
La domanda che nessuno aveva mai usato porre e a cui Dakka Squadron da una risposta è ” Cosa succederebbe se facessimo un simulatore di combattimenti aerei basato sugli Orki?” Gli orki sono i jolly dell’ambientazione cupa di 40K: capaci di essere minacciosi quando necessario, ma altrettanto spesso visti come comici. Il loro amore per l’equipaggiamento sgangherato e la scarsa disciplina è superato solo dalla loro ricerca costante di rumore, velocità, esplosioni e combattimenti. Mentre la maggior parte dei giochi 40K in questa lista tende al serio, Dakka Squadron parla della stupidità e dello stile che hanno reso 40K accessibile anche ai giocatori occasionali.

TOTAL WAR: WARHAMMER SERIES (2016, 2017, 2022)
Se Shadow of the Horned Rat è stato il primo gioco a introdurre elementi strategici di vasta scala nell’universo videoludico di Warhammer, la serie Total War: Warhammer ha aggiunto strato dopo strato di innovazione (alimentata da warpietra) e ha portato portato l’IP a nuovi livelli. I giochi storici di Total War hanno già raggiunto il perfetto equilibrio per quanto riguarda la gestione di un impero basata su mappe e le enormi battaglie interrotte in tempo reale. Se a tutto questo viene accostato il pittoresco universo di Warhammer Fantasy, quello che si ottiene e probabilmente uno dei migliori giochi strategici mai realizzati. Ogni gioco della serie presenta una trama unica, un sacco di fazioni giocabili e tutto il succoso sapore di Warhammer che si potrebbe desiderare.