Sentiamo costantemente paragonare The Outer Worlds a Fallout, ma, per quanto abbiano dei punti in comune notevoli, si tratta di due giochi fondamentalmente diversi. Nell’articolo di questa settimana vediamo il perché.

Già in passato avevamo fatto uscire un articolo di comparazione tra la seria di Fallout e quella di Elder Scroll perché all’uscita di Fallout 4 i paragoni tra questo e il precedente titolo Bethesda, Skyrim (Arena 5 per i fan), avevano cominciato a girare in maniera incontrollata. Con l’uscita di “The Outer Worlds” la situazione sembra essersi ripresentata da capo.
La cosa di per sé non deve stupire, Fallout è uno dei caposaldi del genere RGP e dalla sua terza incarnazione dell’Ation-RPG nello specifico, che venga usato come pietra di paragone per tutti gli altri giochi del genere è abbastanza normale. Considerare The Outer Worlds come un semplice reskin del titolo Bethesda è però una semplificazione eccessiva che in realtà fa un disservizio al gioco sesso, qui in redazione a Passioni Digitali abbiamo quindi deciso di scrivere questo articolo per rendere giustizia un gioco che si regge benissimo sulle sue gambe.

fallout 76 patch

perché il paragone?

The Outer Worlds viene costantemente paragonato a Fallout per via di un’ostilità, mai pubblicamente dichiarata, tra Bethesda e Obsidian a seguito di Fallout: New Vegas.

l’i primi 2 Fallout furono prodotti da una divisione della Interplay Entertainment chiamata Black Isle Studios, quella stessa divisione si staccò definitvamente dalla Interplay nel 2000 e i sui componenti adarono a fondare il nucleo originale della Obsidian Entertainmen, mentre i diritti intellettuali di Fallout vennero acquistati dalla Bethesda.
Bethesda pubblicò un suo Fallout, quello che diventerà Fallout 3, che ebbe un grande successo di pubblico, ma che non fu amato dagli appassionati originali della serie, successivamente Obsidian, appaltando i diritti intellettuali della stessa Bethesda, pubblico un proprio Fallout, Fallout: New Vegas, che invece fu molto più apprezzato dai fan originali ed ebbe un ancora maggiore successo con il pubblico generale. Ancora oggi molti ritengono New Vegas essere il miglior titolo della serie di Fallout.
Molti degli appassionati della serie di Fallout, soprattutto quelli più vecchi, hanno sempre ritenuto che la Bethesda non fosse sufficientemente abile a sfruttare la potenzialità della serie e che sarebbe stato molto meglio che il franchise rimanesse in mano ai suoi proprietari originali. Essendo che l’annuncio di The Outer Worlds è stato fatto praticamente in contemporanea con il flop di Fallout 76, questo è bastato per riaccendere la vecchia polemica Su quale azienda fosse la migliore per gestire il franchise.
Senza nulla togliere a Fallout: New Vegas, bisogna ricordare che Obsidian Entertainmen è la causa di produzione dietro a capisaldi del VGDR come Neverwinter Nights 2, Knights of the Old Republic II: The Sith Lords e la serie di Pillars of Eternity, le aspettative sono quindi decisamente alte.

 

fallout 76 patch

numerose fonti di ispirazione

Per quanto esistano similarità tra The Outer Worlds e Fallout 4, il nuovo titolo di Obsidian prende spunto da molti altri giochi, sia sviluppati alla casa stessa che da altri. Chi sostiene che The Outer Worlds sia solo un reskin di Fallout 4 normalmente inizia il suo discorso facendo notare come il TTD del Gioco Obsidian non sia altro che un diverso modo per chiamare il VATS di Fallout. Sicuramente le due meccaniche hanno un punto in comune: in entrambi i casi lo scopo è quello di permettere al giocatore di rallentare il tempo per eseguire delle azioni di combattimento estremamente complesse, ma le due meccaniche sono inclement a te in maniera molto diversa. Il VATS è un elemento fondamentale del gameplay di Fallout 4, su cui è persino possibile specializzare il proprio personaggio con vari Talenti dedicati che permettono di eseguire azioni aggiuntive o diverse quando lo si attiva, il TTD di The Outer Worlds al contrario si limita a rallentare il tempo per permettere al giocatore di prendere meglio la mira, ma non va in alcun modo a impattare sul resto delle meccaniche, potenzialmente un cercatore estremamente abile nello sparatutto potrebbe finire il gioco senza mai utilizzarlo avendo un’esperienza fondamentalmente identica a un altro giocatore che invece lo usi. In questo il TTD è molto più simile al Bullet Time della serie di Max Pain e anche Cyberpunk 2077, da quello che si è potuto vedere nei preview implementerà una meccanica molto simile. La differenza fondamentale tra i due giochi e probabilmente il modo in cui gestiscono la mappa, per quanto The Outer Worlds presenti una serie di ambienti vasti ed estremamente dettagliati, non può in nessun modo essere definito un open world, nemmeno parziale come potrebbe essere un Metro:Exodus, che al contrario è sempre stato un elemento cardine di Fallout fin dall’originale della Black Isle. Ogni mappa sarà un ambiente chiuso è separato con possibilità di esplorazione limitate e noi ci sposteremo da una mappa all’altra utilizzando la nostra astronave, che servirà anche da “casa” virtuale per il personaggio e “stanza” in cui tenere i Companion quando non sono utilizzati. The Outer Worlds in questo funziona in maniera praticamente analoga titoli come Mass Effect o, per restare in casa Obsidian, Knite of the Old Repubblic. Un’altra differenza molto netta, ma di cui si parla molto poco, è nella scelta della resa grafica del gioco. Per quanto si The Outer Worlds sia i vari Fallout abbiano un proprio stile iconico e immediatamente riconoscibile, cosa che però si può dire per una enorme quantità di altri titoli, la serie di Fallout è sempre stata caratterizzata da dei pesanti filtri di colore per rendere l’ambiente di gioco più cupo e quindi più adatto a un atmosfera post apocalittica (lo stesso New Vegas della Obsidian era “marrone”), The Outer Worlds al contrario presenta colori molto vibranti e fortemente contrastanti. In questo ci ha ricordato titoli come Orizon: Zero Down o Torment: Tides of Numenera.