Un report pubblicato da Kotaku sembra suggerire che Todd Howard abbia volutamente deciso di far trascurare Fallout 76 per concentrare invece la maggior parte delle risorse di Bethesda sul prossimo gioco di ruolo fantascientifico di Starfield. 

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Starfield è visto da molti come l’ultima possibilità di redenzione per Bethesda. Per molto tempo, Bethesda è stata considerata uno dei migliori creatori di videogiochi di ruolo, pubblicando un classico del genere dopo l’altro e ottenendo un successo senza precedenti con “The Elder Scrolls 5: Skyrim” nel 2011. I giochi Bethesda non sono mai stati acclamati per le loro caratteristiche tecniche, anzi erano notiriamente buggati al lancio, ma questo era ampiamente compesanto dall’abilità della casa di produzione di intessere trame interessanti per le sue storie e poi farcirle di personaggi bislacchi, ma spesso più complessi e profondi di quello che avrebbe potuto sembrare all’apparenza. Sfortunatamente, tutto questo nell’ultimo decennio ha subito un costante declino, prima con Fallout 4, la cui storia principale è considerata non solo estremamente debole, ma a tratti priva di senso e le cui missioni secondarie sono fondamentalmente dimenticabili, e poi con Fallout 76 nel 2018, il primo titolo multiplayer online della serie, che è stato stroncato dai fan e dalla critica allo stesso modo.

Starfield si trova quindi ora ad essere nella scomoda posizione i essere il primo titolo di una nuova serie (la prima lanciata da Bethesda in decenni) dopo una serie di flop e molti sono interessati a vedere se sarà in grado di riparare la reputazione dell’azienda o se sarà la lapide sotto cui Bethesda verrà direttamente seppellita dai fan come è già successo a EA e, più recentemente, ad Activision-Blizzard. Finora per quello che si è potuto vedere possiamo dire di erre relativamente ottimisti: l’ambientazione sembra essere stata curata e il gioco sembra ambire a ritornare ai fasti di Morrowind e Oblivion, ne abbiamo già parlato in un precedente articolo, anche se non possiamo ignorare le preoccupazioni di chi crede che Bethesda possa aver morso più di quanto possa masticare. Ovviamente, per quante previsioni si possano fare, quale sia il destino di Starfield, e di Bethesda in generale, lo sapremo solo dopo il lancio, ma, nel frattempo, un report su Kotaku ha indicato che potrebbe essere proprio lui stesso il responsabile dei problemi di Fallout 76.

 
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Kotaku ha pubblicato un report all’inizio di questo mese in cui viene descritto in dettaglio lo sviluppo travagliato dietro Fallout 76, ma la parte più interessante non è tanto quella che descrive il processo produttivo, ma il fatto che nell’articolo viene praticamente affermato che Todd Howard, il Game director per tutti i giochi Bethesda, abbia deliberatamente fatto trascurare il lavoro su Fallout 76 per concentrare la sua attenzione, e la maggior parte delle risorse dello staff, su Starfield. Citando una delle sue fonti Kotaku afferma che “Howard avrebbe dovuto essere responsabile del gioco, ma era principalmente interessato a Starfield”, anche se nello stesso articolo viene comunque detto che altre fonti hanno detto che Howard sia comunque stato “decente produttore esecutivo”.

Va notato che Todd Howard non era il direttore artistico in carica per Fallout 76 e quindi, anche se nel suo ruolo di Game director dell’intera produzione Bethesda e produttore esecutivo del gioco avrebbe dovuto essere “responsabile” per Fallout 76, non sarebbe inaudito che il suo sforzo personale si sia concentrato sulla nuova e più complessa proprietà intellettuale che sarebbe stata lanciata a breve a discapito di quello che, a tutti gli effetti, era solamente uno spinoff di una serie consolidata. meno scusabile è però la decisione di spostare sempre più risorse aziendali sulla nuova IP e soprattutto quella di pretendere un lancio del gioco per il 2018 costringendo non solo ad affrettare i tempi anche di tutti i processi sussidiari al lancio (che di per se hanno causato vari altri problemi di Marketing), ma anche afa uscire il gioco in uno stato fondamentalmente incompleto, privo di PNG e di altre meccaniche fondamentali. Secondo quanto riportato da Kotaku, questo è andato esplicitamente contro i desideri di molti degli sviluppatori del gioco, ma è stato loro imposto dai superiori, con Howard specificamente menzionato, per liberare più personale possibile per lavorare su Starfield.

 
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Indipendentemente da tutto questo vogliamo comunque ricordare che gli aggiornamenti che sono stati rilasciati nel corso degli ultimi anni per Fallout 76 lo hanno reso sicuramente un gioco più stabile e anche più interessanta dal punto di vista delle storie che contiene rispetto a quando è stato lanciato per la prima volta e molti fan di Bethesda sono comunque entusiasti di vedere cosa ha in serbo Starfield. Sarà interessante vedere se sarà all’altezza del clamore al lancio, che per ora è rimandato al 2023.