Starfield era il gioco che attendevamo di più per quest’anno, abbiamo già spiegato i nostri motivi in un precedente articolo, ma in linea di massima diciamo che nell’ultimo titolo della Bethesda si sarebbero dovute concretizzare varie aspettative che noi eravamo estremamente interessati a seguire. Avevamo detto che ci saremmo presi il tempo necessario per fare una recensione del gioco per non essere abbagliati dall’entusiasmo iniziale e adesso, dopo un paio di centinaia di ore di gioco a testa, possiamo dire di aver raccolto abbastanza informazioni per esprimere un’opinione che abbia una solida base.
La nostra opinione è che è meglio che aspettiate a giocare a starfield.
Questo non vuol dire che non dovete giocare a starfield, ma nemmeno che dobbiate affrettarvi ad andare a prenderlo. Vedremo di spiegarci meglio nel resto dell’articolo.

Starfield è un gioco veramente imponente ed è probabile che qualunque sia la cosa che vi attira di più dell’esperienza videoludica in un modo o nell’altro troverà il modo di accontentarvi. Soprattutto se siete dei fan dei precedenti titoli Bethesda, in Starfield troverete tutti gli elementi a cui già siete abituati, ma portati a un nuovo livello: i dungeon sono molto più vasti e le loro mappe molto più complesse, l’intelligenza artificiale dei nemici è stata incrementata e adesso offre reazioni varie a seconda del tipo di nemico e della situazione in cui lo stato ingaggiando e anche lo stesso sistema di costruzione delle “casette” adesso ha molto più elementi ed è anche molto più facile da utilizzare. Questo non vuol dire però che il gioco sia privo di difetti alcuni dei quali ci hanno decisamente fatto storcere il naso, ma andiamo con ordine
che cosa ci ha convinto
Starfield ha portato un miglioramento generale a tutto quello che era diventato lo standard della Bethesda, che sembrava essere destinato a scivolare in una spirale di semplificazioni sempre più eccessive. In Starfield questo trend è stato corretto. La build del personaggio da effettivamente la possibilità di creare uno stile di gioco personalizzato e, soprattutto ai livelli alti, fornisce un’esperienza sostanzialmente diversa in base ai talenti scelti (fidatevi, tra noi c’è chi ha scelto di andare all’assalto con armi pesanti e chi invece di diventare un ninja specializzato in lama e pistole e in entrambi i casi il gioco è rimasto effettivamente appagante e le mappe erano strutturate per assecondare entrambi gli stili).
La cosa che ci ha colpito di più è l’enfasi che è stata data alle varie linee narrative all’interno della galassia di starfield. Una delle nostre principali critiche a Fallout 4 era stata quella che la quest principale era estremamente debole e offriva pochissime variazioni durante un possibile Replay e che, soprattutto, al di fuori di quella qualsiasi altra missione ci veniva affidata non aveva praticamente alcun peso nel mondo. Da questo punto di vista le cose hanno subito un incremento esponenziale, sin dalle prime ore di gioco saremmo letteralmente travolti dalla quantità di quest che ci vengono offerte ognuna delle quali avrà una struttura narrativa complessa in cui ci sarà possibile anche fare scelte che andranno influenzare il gioco per ore successive. Anche scegliere la fazione con cui vogliamo schierarci non diventerà solo una mera scelta di estetica, ma andrà a portare a un tipo di gioco e all’esplorazione di temi molto diversi tra di loro (e sì, finalmente potremmo giocare il predone già dal gioco base).
Soprattutto per quanto riguarda la storia principale e le missioni legate ai vari Companion abbiamo visto vere e proprie scelte narrative che in alcuni casi potremmo anche definire estreme. Non abbiamo intenzione di fare spoiler perché in questo caso andremo davvero a rovinare uno degli elementi migliori del gioco, ma sappiate che almeno in un caso arriverà un momento di gioco in cui potreste seriamente rimpiangere alcune scelte apparentemente banali che avete fatto in precedenza e in cui la storia palesemente non è scritta solo ed esclusivamente per giustificare solo le vari fetch quest.

Che cosa non ci ha convinto
Starfield per come ne abbiamo parlato finora sembra un gioco veramente perfetto, perché allora vi diciamo che non dovete giocarci?
La risposta per chi conosce vetesda probabilmente sarà ovvia: il gioco è seriamente rovinato da una serie di bug che lo rendono estremamente difficile da giocare senza perdere le staffe. Qui non ci siamo limitando a parlare di errori di caricamento grafico o reazioni bizzarre da parte dell’IA di alcuni personaggi (che noi personalmente abbiamo sperimentato anche se in forma molto minore rispetto a quello che ci aspettavamo, anche se qualcuno dovrebbe spiegarci perché molti dei mercanti decidono di parlarci solo voltati di spalle e perché gli UC Marine ci vogliono rbare la nave…), ma di veri e propri errori bloccanti che ci hanno reso estremamente difficile portare a termine anche solo la quest principale del gioco.
L’impressione generale che abbiamo avuto e che sia stata spesa un enorme quantità di tempo nel rendere il più pulita possibile l’esperienza delle prime 20-30 ore di gioco, ma che poi ci sia stata una cosciente scelta di non proseguire oltre. Se avessimo fatto questa recensione la settimana del lancio probabilmente vi staremmo dicendo che uno dei giochi meno buggati che abbiamo visto, soprattutto se paragonato ai precedenti titoli Bethesda, ma arrivati al centinaio di ore di gioco gli errori bloccati si sono fatti così frequenti da averci reso praticamente impossibile completare ogni singola missione della quest principale senza dover perdere tempo a cercare di rimettere a posto il gioco da console di comando e in un caso abbiamo dovuto buttare un intero salvataggio e tornare indietro di almeno una decina di ore semplicemente perché gli errori si erano andati a inpilare così tanto l’uno sull’altro che, anche agendo da console, era virtualmente impossibile uscire da quella situazione. Noi possiamo ancora ritenerci tra i fortunati perché la nostra esperienza è stata limitata alla sola versione PC, in cui effettivamente il giocatore può andare a interagire direttamente con il codice passando tramite la console di comando, per chi volesse averne un’esperienza da Xbox le cose sarebbero decisamente più complicate e potrebbero portare rapidamente a ragequittare il gioco.

Il gioco è quindi da evitare?
La domanda implicita e quindi se Starfield sia effettivamente un gioco così maledetto da non meritare i nostri soldi e il nostro tempo.
Anche in questo caso dobbiamo rispondere no, Starfield ha delle enormi potenzialità e tutto quello che abbiamo visto finora ci fa credere che, una volta che i bug bloccanti siano stati risolti e magari dopo che sia stata fatta un’ottimizzazione minima e un paio di cambiamenti del quality of life, si rivelerà un titolo estremamente godibile in cui saremo ben lieti di sprofondare per migliaia di ore di gioco come abbiamo fatto per Fallout e come abbiamo fatto con Skyrim. Per adesso però queste condizioni non ci sono ancora. Sicuramente verranno risolte in tempi relativamente brevi o dalla Bethesda stessa o più probabilmente, come abbiamo visto in passato, dalla comunità di Fan e di Modder che circonda ogni gioco di questa casa.
Il nostro consiglio è quindi di aspettare per almeno sei mesi prima di rimettere le mani sul gioco.
Anche nel caso lo abbiate già comprato non giocateci ancora, possiamo capire sia difficile perché la voglia di giocarci dopo che ci avete speso i vostri soldi sarà tanta, ma fidatevi fintanto che almeno la storyline principale non verrà messa a posto, giocarci non sarà una bella esperienza e al contrario tutti i possibili bug che incontrerete non faranno altro che rovinarvi l’esperienza che ha il contrario avrebbe la possibilità di essere molto appagante.