Signori Buongiorno e benvenuti sul blog di Passioni Digitali!
Nel corso dell’anno mi sono arrivate richieste da parte di varie persone che chiedevano se fosse possibile mettere in rete i testi dei miei video per poterne usufruire anche come supplemento cartaceo di consultazione senza andare a doversi il rivedere da capo il video, cercando il punto in cui dico le cose che gli interessano.
Fino a ora non mi era stato possibile perché non avevo a disposizione uno spazio in cui rilasciare testi e avrei preferito evitare di fare qualcosa di poco professionale, ma dato che ho cominciato a collaborare con la redazione di Passioni Digitali ho chiesto se potevo sfruttare questo spazio e la redazione ha cortesemente accettato di concedermi un area del blog e anche per i miei “interessi personali”, inoltre essendo quello che qui in redazione si occupa dei Giochi di Ruolo è possibile che anche qualcuno di voi sei interessato alla versione informatica del GDR e non solo quella cartacea o viceversa.
Quale modo di iniziare se non parlando della storia che c’è dietro Pathfinder dato che è un ottimo gioco di ruolo cartaceo ma di cui abbiamo anche avuto il dispiacere di parlare perché la sua trasposizione nel mondo videoludico è stata tutt’altro che apprezzabile (tanto che l’abbiamo inserita tra i 10 peggiori Videogiochi di quest’anno ).
Per chi fosse interessato, come la tradizione del blog, lasciamo qui di seguito il link per acquistare il gioco nella sua forma originale cartacea, magari per rifarsi della sua pessima trasposizione videoludica
L’ARRIVO DELLA QUARTA EDIZIONE
Correva l’anno 2008 e il mondo del gioco di ruolo stava venendo spaccato in due dall’uscita della quarta edizione di Dungeons and Dragons, molto più rapida e snella sua gestione della meccanica, ma da molti considerata fin troppo semplicistica e troppo incentrata sul puro combattimento. Fu anche la prima edizione in 8 anni a non utilizzare sistema 3.X, che oramai era conosciuto praticamente da tutti i giocatori di ruolo ed era la base per moltissimi altri giochi.
Inutile dire che molti giocatori che erano letteralmente cresciuti usando la terza edizione non presero bene l’idea di spostarsi sulla nuova edizione, che non era né altrettanto rodata né era assimilabile a quello che già conoscevano, ma se per i giocatori il cambio e l’edizione era una rogna e rappresentava una diatriba più che altro di tipo filosofico, per le case editrici la questione era molto diversa perché colpa anche la crisi erano in ballo forti interessi economici.
La Wizard of the Coast, che deteneva i diritti per 3^ edizione di D&D, aveva distribuito liberamente la licenza per l’SRD, ma non era mai stata molto seria nel modo in cui l’aveva gestita, prima ci fu il passaggio repentino dalla 3.0 alla 3.5 che mise in crisi varie casa di pubblicazione e ora, nonostante al Gen Con 2007, durante presentazione della 4^ edizione, avesse annunciato che anche in questo caso la licenza sarebbe stata sfruttabile liberamente, un anno dopo, con il lancio del gioco vero e proprio sul mercato imminente, non aveva ancora dichiarato nulla per quanto riguardasse le licenze di pubblicazione di prodotti per i licenziatari di terze parti.
LA PAIZO PUBISHING
E tra questi licenziatari di terze parti c’era anche la Paizo Publishing.
Inizialmente fondata per occuparsi della pubblicazione della rivista Dungeons e la rivista Dragons che la Wizzard non voleva più pubblicare direttamente, dal 2007 la Paizo aveva cominciato una pubblicazione di propri moduli d’avventura raccolti in serie di quest che portavano dal livello 1 al livello 20 gli “Adventure Path”
Per evitare i problemi editoriali che c’erano stati con SRD 3.0 e 3.5, nonostante fossero tutte avventure esplicitamente pensate per Dungeons & Dragons, la Paizo aveva deciso di pubblicare i propri moduli come OLG, la licenza libera della 3.0 che quindi non era soggetta ai cambiamenti della Wizard.
Attorno a questi moduli aveva anche creato una propria ambientazione, il Golarion. Parallelamente aveva anche organizzato una lega di gioco internazionale (la Pathfinder Society) che si occupava proprio di creare e gestire tornei su questi moduli in uscita a cadenza trimestrale.
Visti i ritardi è la Wizard a comunicare come volesse gestire la nuova srd e sfruttando il fatto che i loro prodotti erano per la maggior parte già pubblicati come OLG, la Paizo decise invece di aspettare vedere cosa sarebbe stato è la quarta edizione di d&d di creare un proprio gioco di ruolo basato sulla 3.X
IL GIOCO DI BULMAHN
La scrittura del regolamento vero e proprio venne affidata Jason Bulmahn, un altro dei veterani del gioco di ruolo che era stato il direttore della rivista Dragon quando veniva pubblicata la Paizo.
In realtà fu lo stesso Bulmahn a insistere perché la Paizo si staccasse dalla Wizard e a proporre come sistema di gioco ufficiale pel la Paizo una propria modifica al D&D 3.5 che aveva sviluppato come progetto privato e che andava a risolvere alcune delle maggiori controversie del sistema.
Nel giro di poche settimane il sistema di Bulmahn venne organizzato e preparato per la pubblicazione.
La prima versione fu distribuita gratuitamente come PDF scaricabile da internet, l’oramai storico “Pathfinder Roleplaying Game Alpha Playtest 1” e ne venne presentata anche una versione cartacea al GEN CON 2008.
Questo sistema di play test libero con distribuzione gratuita al pubblico non si era mai visto in un gioco con la portata che avrebbe dovuto avere Pathfinder e permise la ditta di tagliare molto, non solo sui costi, ma anche sui tempi di rifinitura del gioco permettendo alla Paizo di uscire già col manuale base per l’estate 2009, praticamente in contemporanea con il rilascio della quarta edizione di Dungeons & Dragons.
LA CAMPAGNA PROMOZIONALE

La campagna promozionale al lancio si basò principalmente sulla contrapposizione con la quarta edizione di Dungeons and Dragons: Pathfinder venne presentato senza mezzi termini come l’edizione 3.75 e venne accompagnato da una sua versione dell’SRD, il PRD (Pathfinder Reference Document) liberamente scaricabile da internet.
La campagna ebbe un enorme successo! Per il 2010 Pathfinder eguagliò le vendite di Dungeons & Dragons e nel corso del 2012 fu il gioco che, per la prima volta nella storia, battè Dungeons & Dragons come totale di vendite sul mercato, anche se, a essere onesti, non è tanto un merito di Pathfinder quanto un demerito delle pessime vendite che fece la quarta edizione d&d.
La Paizo rimase anche legata alle proprie origini come pubblicattrice di campagne, più che di ambientazioni, per Pathfinder esiste un’unica ambientazione ufficiale, il Golarion, che fa da sfondo per tutti i moduli di avventura pubblicati dalla ditta. I moduli, dopo più di dieci anni continua ad essere pubblicati in maniera regolare ep poi raccolti negli Adventure Path, anche se ora sono integrati con il nuovo sistema.
PATHFINDER 2.0
Ed essendo passati 10 anni dalla pubblicazione originale del sistema, oramai è arrivato il momento anche per la Paizo di svecchiarsi e magari migliorarsi. Infatti è già stata annunciata la seconda edizione del gioco di ruolo di Pathfinder e, come venne fatto per la prima edizione, il PDF è stato rilasciato gratuitamente sul web e chi era Lucca ha potuto anche acquistare la versione cartacea della Beta della seconda edizione, che molto probabilmente verrà pubblicata entro la fine dell’anno prossimo per il decennale della prima pubblicazione del gioco.
Ma ovviamente questa è un’altra storia …