Resident Evil: Village si basa su un concetto in realtà molto semplice: non tutti i mostri si nascondono nell’ombra.

Ethan Winters lo scopre pochi minuti dopo aver messo piede in un villaggio isolato ai piedi di un castello medievale mentre è alla ricerca di sua figlia. Il sole ha appena disperso la nebbia mattutina quando viene assalito da orrori assetati di sangue. Questi sono i primi momenti di gioco in Resident Evil Village che stabilisce fin da subito un’atmosfera incredibilmente tesa, intrecciando un horror carico di simbolismo con scontri a fuoco ipercinetici che lasciano noi e Ethan, il nostro avatar, senza fiato, come una maratona e mantiene questo ritmo serrato fino ai titoli di coda.

Questo è l’ottavo capitolo della fortunatissima serie di capcom, da cui è stata anche tratta una “non troppo fedele” serie cinematografica, ma non è legato ai precedenti concentrandosi su una storia stand alone che lo rende un attimo titolo per chi sia appassionato all’horror, ma non abbia mai precedentemente approfondito la serie.

Resident Evil Village e disponibile per PlayStation 5, Xbox Series X e S, PlayStation 4, Xbox One e, naturalmente, PC.

Resident Evil: Village ci porterà a esplorare una baraccopoli fatiscente, cantine intrise di sangue e una casa inquietante disseminata di bambole di porcellana animate. Questi luoghi faranno da sfondo quasi perfetto per gli incontri agghiaccianti che Resident Evil: Village continuerà per tutto il tempo a buttarci addosso, da mostruosi bambini mutanti a lupi feroci grandi quanto un pullman. Questa sinergia tra l’ambiente di gioco e il design dei nemici è superbo e fa di Village il gioco della seria di Resident Evil più disturbante in assoluto. Durante la nostra run accumuleremo lentamente il solito arsenale di fucili, pistole e lanciagranate per combattere questo assortimento di orrori ultraterreni e avremo anche la possibilità di craftarci da soli alcuni oggetti, ma di questo abbiamo già parlato nell’articolo di preview e non staremo a ripeterci. Le armi in Resident Evil: Village non riservano molte sorprese, ma il loro gameplay ci ha dato l’impressione di essere molto più raffinato di quello visto nei precedenti titoli della serie. Scappare dai nemici del villaggio iniziale non è difficile, ma farsi strada tra le loro zanne è comunque emozioanante, ammettiamo che mantenere la calma abbastanza a lungo da mettere in fila una serie di headshot mentre queste orde si abbattono di noi è stata una vera sfida che ci ha dato una scarica di adrenalina. Una manciata di altri avversari (avrete sicuramente sentito parlare di Lady Dimitrescu …) inseguono incessantemente Ethan durante il gioco, proprio come faceva il Mr.X di Resident Evil 2. Saper che dietro l’angolo di ogni corridoio potrebbe essercene uno in agguato renderà ancora più adrenalinica la nostra esperienza e ogni incontro con uno di questo boss si trasformerà molto rapidamente in una sparatoria frenetica che , nella migliore delle ipotesi, esaurirà le nostre scorte di munizioni lasciandoci indeboliti. Sarà quindi necessario esplorare ogni stanza. dal pavimento al soffitto, alla ricerca di più munizioni, oggetti curativi e altri preziosi consumabili. Questo ovviamente ci costringerà a girare il più possibile per la mappa aumentando le possibilità di nuovi incontri, dando all’esperienza un senso di disperazione crescente che ne aumenta l’orrore. Resident Evil: Village rende anche la stessa ricerca dei consumabili e materiali un gioco ad alto rischio e alta ricompensa: anche una ricerca superficiale di ogni stanza produce abbastanza attrezzatura per farti superare tranquillamente il prossimo incontro, tuttavia alcuni oggetti sono nascosti meglio di altri, in alcuni casi in modi molto difficili da scoprire. Starà a noi decidere quanto tempo investire nella ricerca più approfondita delle stanze, splendidamente realizzate, sapendo però che più tempo resteremo fermi in un punto più alta sarà la possibilità che qualcosa venga a cercare noi, rendendo indispensabile aguzzare l’ingegno e avere un occhio attento ai dettagli che sarà fondamentale anche per risolvere i pochi enigmi ambientali di Resident Evil: Village.

Siamo astati effettivamente molto contenti delle decisione da parte di capcom di proseguire la serie di Resident Evil, da vecchi nerd abbiamo apprezzato i recenti remake di Resident Evil 2 e 3, ma questo nuovo titolo, che espande l’approccio di Resident Evil 7: Biohazard al combattimento in prima persona, offrendo una serie di incontri a mani nude che completano perfettamente l’inquietante design ambientale non diminuisce l’orrore, semmai lo amplifica e Resident Evil: Village mantiene un senso di paura che pochi giochi possono eguagliare.