Metro Exodus è un altro dei possibili candidati per la nostra classifica dei migliori giochi del 2019 e da quello che abbiamo potuto vedere dopo la prima settimana dall’uscita, sembra che se riuscirà a superare alcune criticità, potrebbe essere uno dei pretendenti più forti.
La 4A Games ci ha fatto aspettare 6 anni per vedere il terzo capitolo della serie Metro, basata sui racconti di Dmitry Glukhovsky raccolti nel celebre romanzo Metro 2033, ma apparentemente questa lunga pausa è servita portarci un gioco ottimo sotto molti punti di vista.
Noi qui nella relazione, dopo aver provato il gioco, abbiamo creato questa breve recensione Per aiutarvi a decidere se Metro Exodus merita una prova da parte vostra.
LA STORIA DI METRO: EXODUS
Anche in questo terzo capitolo riprenderemo i panni di Artyom lo Spartano dell’Ordine sotto il comando del Colonnello Miller, protagonista silenzioso di tutta la trilogia.
Nonostante il ritorno di alcuni personaggi classici dei titoli precedenti tra cui Anna, la moglie di Artyom e gli altri membri dell’Ordine che avevamo incontrato in “Metro: Last Light”, il contesto del gioco cambierà radicalmente. Non saremo più confinati nella rete claustrofobica di cunicoli della metropolitana di Mosca con solo brevi sortite in superficie, ma passermo la maggior parte del nostro tempo di gioco sulla superficie, impegnati in un viaggio di più di 8000 Km attraverso ciò che rimane della Russia dopo la terza guerra mondiale.
Sparatutto su Binari?
Il principale elemento del gioco sarà Infatti la missione di un gruppo dei membri dell’Ordine per esplorare ciò che rimane della Russia dopo la terza guerra mondiale del 2013 a bordo dell’Aurora, un “treno della speranza” che sarà la nostra casa e obiettivo di molte delle nostre missioni (e che durante il gioco sarà ampliato è migliorato usando pezzi di altri treni… come vuole la classica tradizione dei post apocalittici…).
Esplorando Apocalipsya
Il nostro viaggio ovviamente sarà costellato da ambientazioni cupe costellate di rovine urbane popolate da mostri mutanti, bande di predoni e anche l’occasionale culto di fanatici religiosi.
Sicuramente l’ambientazione russa aiuta a rendere il tutto più esotico per noi pubblico occidentale, ma neanche la supervisione della storia da parte dello stesso Glukhovsky hai potuto evitare di farci avvertire un tono di “già visto” in tutto il gioco, se non fosse stato per le scritte in cirillico sui cartelli in molti casi non avremmo potuto dire se ci trovavamo negli Urali o nell’America di Fallout o di Wolfenstein (Il design di alcuni Mostri ci ha lasciato per altro molto perplessi…).
Abbandonare i cunicoli della metropolitana che erano un segno caratteristico dell’immaginario del gioco, più che portare una ventata di freschezza, sembra aver appiattito il design rendendo il tutto una ennesima variazione della “gita a post apocalyptia” tipica di questa generazione di titoli.

il GAMEPLAY DI METRO: EXODUS
Not-So-Open World
Nonostante gli stretti cunicoli dei primi due titoli siano spariti il gioco non è realmente un Open World, o almeno non lo è nel modo a cui noi Attualmente ci riferiamo a questo genere di titoli. Metro Exodus non è composto da una singola enorme mappa in cui il giocatore possa girare liberamente come preferisce, ma da una serie di mappe più limitate che dovremmo via via completare per proseguire col gioco, nella pratica ogni mappa sarà un vero e proprio livello anche se il modo in cui affrontare questo livello non sarà necessariamente lineare e potremmo quindi decidere di approcciarsi agli scontri secondo il nostro stile personale.
LE CRITICITA’
Nonostante i 6 anni che ha passato in fase di sviluppo il gioco non è esente da alcuni problemi, in alcuni casi facilmente risolvibili in altri meno.
La prima mancanza che si nota giocando e una scarsissima intelligenza artificiale per parte dei mostri. Tutti i nemici umani, appena ci avranno avvistato, si metteranno in copertura e cominceranno a spararci, tutti i mostri, al contrario, ci occorreranno incontro per cercare di ingaggiarci mischia il più velocemente possibile.
Un po’ più di varietà nei pattern di attacco e di risposta sarebbe stata un miglioramento rispetto ai precedenti titoli che soffrivano dello stesso problema.
L’altra grande pecca che abbiamo riscontrato in Metro Exodus riguarda la sua linea narrativa principale: nonostante il contributo dello stesso autore non possiamo fare a meno di notare quanto la storia sia lineare e a certi punti anche scontata, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi, nonostante l’altissimo livello del doppiaggio, ciò che i personaggi si dicono a vicenda a volte sembra uscito da un brutto film d’azione, Questo potrebbe far storcere molto il naso a chi si aspettava un’esperienza più immersiva e coinvolgente.

in conclusione
Questo è quello che abbiamo potuto constatare sul gioco durante la nostra prova, naturalmente continueremo a tenervi informati come sempre se ci fossero delle novità.
Sicuramente Metro Exodus è un gioco che merita la pena di essere provato e potrebbe anche rivelarsi uno dei migliori titoli di quest’anno, ma siamo solo a Febbraio e per quest’anno si aspettano altri grossi titoli quindi la concorrenza potrebbe essere veramente agguerrita e anche poche criticità potrebbero essere determinanti.
Ovviamente queste sono solo le nostre opinioni E noi vi invitiamo a provare direttamente il gioco che è disponibile su Amazon per PlayStation, Xbox e anche per PC