Pentiment è l’ultima fatica di Obsidian Entertainment, storica casa di produzione di cui abbiamo recentemente parlato sia per quanto riguarda Fallout: New Vegas che per la loro nuova proprietà intellettuale THE OUTER WORLDS, che ci porterà nella piccola città bavarese di Tassing durante il XVI secolo per risolvere un caso di omicidio. Dovremo parlare con gli abitanti, raccogliere indizi e scagionare un innocente.

Sicuramente delle premesse interessanti, ma nulla di eccezionale fino a qui… ah, vi abbiamo detto che l’art style è coerente con il periodo e che quindi gioceremo all’interno di una miniatura medioevale?

Pentiment è stato rilasciato il 15 novembre 2022 ed è disponibile per PC tramite Steam e per XBox

Pentiment ci metterà nei panni di Andreas Maler, un artista a cui è stato commissionato un lavoro per l’abbazia di Kiersau, situata nella piccola città di Tassing in Baviera. È il XVI secolo, un’epoca di conflitti religiosi e disordini. Le novantacinque tesi di Martin Lutero si stanno diffondendo in tutto il paese mettendo in discussione l’autorità della chiesa, ma la questione che preoccupa la gente di Tassing in questo preciso momento è un omicidio e il principale sospettato è proprio un amico del nostro Andreas. Inutile dire che toccherà a noi rimboccarci le maniche e interrogare i cittadini nel tentativo di trovare il vero assassino nel tentativo di dimostrare l’innocenza del nostro amico. Più di questo non possiamo dirvi perché in quanto racconto del mistero qualunque spoiler rovinerebbe del tutto l’esperienza di gioco, ma vogliamo sottolineare come, per quanto sia la veste grafica che attiri maggiormente l’attenzione in Pentiment, la storia della nostra indagine E comunque estremamente interessante e anche un paio di colpi di scena notevoli. Visto il tipo di storia è anche la scelta del periodo storico in cui ambientar la probabilmente la cosa più simile con cui avrete avuto a che fare sarà stato “il Nome della Rosa” di Umberto Eco.

Sicuramente la prima cosa che salta l’attenzione giocando a Pentiment sarà la particolare scelta di stile che è andata a definire tutta la grafica e anche la stessa interfaccia del gioco, sicuramente molto diversa da quella dei precedenti lavori dello sviluppatore Obsidian, in particolare i progetti guidati da Josh Sawyer (tra cui citiamo Icewind Dale II, Fallout: New Vegas e Pillars of Eternity). Il graphic design del gioco è palesemente ispirato a manoscritti, illustrazioni e dipinti del tardo medioevo degli inizi del rinascimento. I personaggi sono disegnati in modo vivido e anche il font del testo scritto varia a seconda del tipo di persone con cui staremo parlando: Una nobildonna potrebbe parlare mostrando svolazzi più morbidi, mentre le risposte dei membri autorevoli del clero hanno imponenti caratteri gotici. Vengono inoltre evidenziate alcune parole e frasi, consentendo di aprire una scheda separata con informazioni aggiuntive o ulteriori miniature esplicative. Pentiment (pentimento n.d.r.), il titolo stesso del gioco, fa proprio rifereminte allo stile quasi pittorico del gioco: il pittura un pentimento è il punto in cui si può vedere che sono stati aggiunti strati di colore successivi per coreggere il disegno originale.

L’esperienza complessive è decisamente notevole, si ha davvero l’impressione di guardare personaggi e testi che saltano fuori dalle pagine di un libro.

 
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Pentiment è in gran parte un gioco narrativo basato sulle scelte del giocatore. Nei panni di Andreas, visiteremo le diverse aree di Tassing e parleremo con gli abitanti del villaggio per ottenere più indizi o semplicemente il loro aiuto per uscire dalle situazioni più complesse.

Queste scelte ovviamente riguarderanno l’indagine che stiamo compiendo e, una volta raccolti sufficienti indizi e esauriti due giorni che ci sono stati dati, dovremmo presentarci di fronte al magistrato presentando la nostra accusa su chi sia stato il vero artefice dell’omicidio. Ricordatevi però che questa non è una puntata di CSI ma è letteralmente un tribunale medievale, per cui senza test del DNA o telecamere sia noi che la corte non potremmo fare altro che basarci su prove indiziarie o sospetti. Questo di per sé è già uno degli elementi di scelta del gioco: agiremo come un vero investigatore in parziale e presenteremo al magistrato una cosa verosimile oppure Sceglieremo di costruire le prove semplicemente per vendicarsi di qualcuno che ci ha trattato male durante la nostra indagine?

Il gioco non si esaurisce ovviamente all’indagine stessa e molte delle scelte che dovremmo fare in realtà non la riguardano. L’arco temporale degli eventi che sono narrati in Pentiment copre grossomodo vent’anni di storia del villaggio, quindi avremo anche la possibilità di vedere le conseguenze a lungo termine delle nostre scelte, alcune di quelli che erano bambini all’inizio del gioco potrebbero diventare adulti con figli a loro volta nel finale (F bazziche rete troppo vicino al convento non esclude te che uno di questi figli non possa essere vostro… si, ho detto proprio convento n.d.r) e nel corso della nostra indagine scopriremo anche alcuni segreti che riguardano i più insospettabili del villaggio, se sceglieremo di divulgarli invece tenerli per noi i finali di Questi personaggi potrebbero essere drasticamente diversi.

 
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Pentiment è un gioco che qui in redazione abbiamo decisamente adorato, ma per onestà intellettuale dobbiamo comunque avvertirvi che ci sono un paio di criticità che potrebbero scoraggiare l’acquisto.

La prima, e probabilmente più strana per un gioco che si basa proprio sulle scelte e le conseguenze di tali scelte, è la decisione da parte di Obsidian di inserire come unica opzione di salvataggio quello automatico. Una volta fatta una scelta quindi non potremmo tornare a un salvataggio strategico precedente per poterla cambiare e se si vorranno esplorare tutti i vari finali del gioco l’unica Sara fare varie Run consecutive. Non si tratta di un impegno di tempo così oneroso ma una Run completa potrebbe venire occupare anche una decina di ore e in un paio di casi ci ha dato effettivamente fastidio Dov’è il rigiocare interi pezzi di gioco solo per correggere una scelta fatta molto tempo dopo l’ultimo salvataggio.

Altra cosa da sottolineare, perché per molti è un Deal Breaker, e che il gioco non presenta alcuna forma di doppiaggio (Salvo alcune scene cantate n.d.r), Questo vuol dire che tutte le informazioni che riceveremo saranno su base testuale e molto spesso dovremmo andare avanti e indietro su varie finestre anche solo per finire un singolo dialogo. Per i giocatori più vecchi abituati ai primi titoli del videogioco di ruolo Probabilmente questo non sarà nulla di nuovo, Ma per chi è abituato a i giochi più moderni l’esperienza a volte può causare confusione.

Nonostante questo comunque abbiamo un’altissima opinione dell’ultimo titolo di ossidiana e lo riteniamo una piccola Chicca che probabilmente farebbe bella figura nella libreria della maggior parte dei giocatori.

 
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