Ammettiamolo: il 2020 non è stato sicuramente uno degli anni migliori delle nostre vite anzi, per la larga parte delle persone questo è stato un anno terribile. Anche nel campo dei videogiochi i disagi della grande pandemia si sono fatti sentire, molti titoli sono stati rimandati, molti altri sono stati cancellati e anche quelli che sono usciti hanno risentito in un modo o nell’altro della crisi.

Diciamo proprio che quest’anno non ci sentivamo dell’umore adatto per la nostra consueta lista dei migliori titoli dell’anno.

Ma, causa anche la recente e disastrosa uscita di Cyberpunk 2077, vi proponiamo la nostra lista dei peggiori flop videoludici degli ultimi 10 anni, che probabilmente è il modo migliore per commentare quest’anno da dimenticare.

fallout 76 patch

Death Stranding

Death Stranding è in questa lista come dimostrazione lampante che non sempre la pubblicità che viene fatta per promuovere un videogioco rispecchia poi il videogioco reale che c’è dietro, ne avevamo già parlato in un articolo dedicato, Kojima ha voluto proporre un prodotto particolare, profondamente introspettivo e destinato a un pubblico di nicchia, ma la campagna pubblicitaria legata al gioco lo descriveva come se fosse una Action Shooter, inutile dire che il pubblico che ha acquistato il titolo quando si è trovato in mano un gioco che non era quello che gli era stato promesso e ha reagito, giustamente, con grande indignazione. La cosa che dispiace di più di questa vicenda è che Death Stranding è effettivamente un titolo particolare, molto curato tecnicamente e artisticamente impeccabile, che non si sarebbe meritato tutta quella pubblicità negativa al suo esordio.

 

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Mass Effect Andromeda

Electronic Arts e BioWare avevano inizialmente tenuto il totale riserbo per quanto riguarda lo sviluppo di questo titolo attesissimo, per poi renderlo virale nelle settimane prima del lancio. La strategia aveva di per sé funzionato: in moltissimi si erano riversati ad acquistare il gioco per trovarsi di fronte a un enorme problema con la gestione delle animazioni e un passaggio da uno stile di gioco più RPG Oriented a uno più in linea con un FPS. Il cambiamento di motore grafico rispetto a i precedenti tre tioli della serie, da Unreal Engine 3 a Frostbite 3, deve aver procurato non pochi grattacapi allo sviluppatore e il gioco al lancio presentata filmati prerenderizzati in bassissima risoluzione, un modeling dei png che li faceva sembrare bambole indemoniate di un horror e un ritrado nel caricamento delle texture delle mappe più complesse tale da renderle quasi ingiocabili.

Tutto questo, unito ai veramente pochi riferimenti ai tre titoli precedenti, probabilmente perché il gioco era destinato più che ad accontentare gli appassionati ad attirare nuovo pubblico, e al fatto che il gioco uscì praticamente in contemporanea con Horizon Zero Dawn, che al contrario è considerato un capolavoro sia dal punto di vista tecnico che dal punto grafico, lo hanno reso uno dei titoli più detestati del 2017.

 

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Cyberpunk 2077

Cyberpunk 2077 è il gioco che ci ha ispirati a compilare questa lista e quindi non può mancare, abbiamo già parlato degli enormi danni finanziari che ha causato allo sviluppatore e stiamo aspettando di finirlo nella sua interezza per scrivere una nostra recensione definitiva, ma le critiche nei suoi confronti sono arrivate da più parti: la pessima resa grafica sulle console, la scarsissima interazione dell’ambiente e l’assenza di temi importanti del genere cyberpunk.

A tutto questo bisogna aggiungere più di otto anni di attesa da parte del pubblico e una campagna pubblicitaria in cui molte affermazioni fatte si sono rivelate, non solo non accurate ma delle vere e proprie bugie da parte dello sviluppatore. Per quanto nelle ultime settimane alcuni dei bug più evidenti stiano venendo risolti a suon di patch, anche una volta che il gioco sarà meccanicamente finalmente a posto molti dei problemi continueranno a sussistere.

 

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Fallout 76

Con Fallout 76, Bethesda si è impegnata al massimo nel fare tutto quello che la gente ha sempre criticato della sua gestione dei videogiochi. Non staremo a ripetere i dettagli della vicenda di cui abbiamo già parlato in altri articoli, ma possiamo dire che ogni singolo aspetto di Fallout 76 sia risultato sgradito al suo pubblico. A questo aggiungete anche una gestione dilettantesca sia del merchandising che delle critiche rivolte al merchandising (come dimenticare la dichiarazione sulla presunta “scarsità di tela” negli Stati Uniti) è un sistema di gestione dei ticket sui rimborsi del gioco così mal pensato da aver causato un buco della sicurezza che ha diffuso dati personali di migliaia di utenti.

Anche in questo caso però bisogna ammettere che la ditta è corsa ai ripari e, oramai a due anni dal lancio, il gioco è relativamente stabile e sono stati aggiunti tutti i contenuti che la gente si aspettava. Non possiamo non sospettare che in realtà Fallout 76 sia stato una sorta di grosso esperimento da parte della Bethesda per sperimentare una serie di cambiamenti nel modo in cui produrre e distribuire i giochi cercarlo di spendere impegnarsi il meno possibile. Comprensibile che una casa di produzione voglia fare certe analisi, ma moralmente dubbio farlo sul pubblico pagante.

 

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Anthem

Quando si vuole portare sul mercato un looter shooter multiplayer always online ci sono due aspetti fondamentale che devono essere perfetti al lancio: netcode e framerate, se a tutto questo si aggiunge un interfaccia utente intuitiva e comoda da utilizzare sarebbe meglio. Anthem aveva un mondo di gioco estremamente dettagliato e curato, alcune soluzioni di Gameplay innovative e un comparto estetico che non aveva nulla da invidiare agli altri giochi BioWare. Confrontate tra loro le due precedenti frasi e avrete un indizio sul perché Anthem non è stato ben accolto dal pubblico. Molte delle critiche al gioco arrivarono anche dalla sua impostazione di gioco come servizio, dal fatto che, per quanto la storia del gioco fosse per certi versi anche interessante, il finale era estremamente debole ed era lì solo in preparazione di ulteriori sviluppi e che venisse principalmente comunicata al giocatore tramite registrazioni radio che venivano regolarmente coperte dai suoni della battaglia. Aggiungeteci anche che i fan della BioWare sono principalmente interessati ai giochi di ruolo e non ha gli shooter e, ancora prima del lancio, avevano espresso forti perplessità sul titolo, soprattutto in quanto patrocinato dalla AE.

Anthem sarebbe andato incontro a forti polemiche anche se il suo lancio fosse stato perfetto, ma le sue prime settimane di vita furono caratterizzate da disconnessioni continue, framerate altalenante e una virtuale assenza di reali contenuti nell’endgame per chi riusciva a fatica ad arrivarci. Di tutta questa lista probabilmente rappresenta la ricetta perfetta per un disastro.

 

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NO MAN’S SKY

Bug ovunque, contenuti mancanti, falsa pubblicità e record di rimborsi e di valutazioni negative su Steam, No Man’s Sky è probabilmente il gioco che può essere usato come esempio di pessimo lancio e promesse non mantenute. Per quanto con il passare degli anni e delle patch sia riuscito in larga parte a riscattarsi, e oggi goda di un non indifferente seguito di appassionati dedicati, quando il gioco fu lanciato era fondamentalmente vuoto e privo di tutti i contenuti che erano stati promessi.
Se vogliamo vederci una lezione morale, potremmo dire che anche il più disastroso dei lanci può riscattarsi se c’è l’impegno nel volerlo fare, che poi è un modo come un altro per ribadire il concetto di “non comprare mai al Day One”.

ma il campione assoluto della categoria rimane…

 

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Star Citizen

e qui immagino che alcuni di voi stiano dicendo “hey, aspetta, ma Star Citizen ancora non è uscito”. Già, appunto! Considerato il vaporwere per eccellenza e presentato nel 2012 assieme a una campagna su Kickstarter che avrebbe dovuto raccogliere i fondi per ultimare lo sviluppo in previsione del lancio, fissato inizialmente per il 2014, con cui vennero raccolti più di 6 milioni di dollari. Siamo oramai nel 2021 e di Star Citizen ancora non c’è traccia nonostante nel frattempo i piani di produzione siano cambiati più volte, siano state fatte dichiarazioni, smentite le precedenti dichiarazioni, aperto un nuovo ufficio di produzione specificamente per il gioco, cambiato del tutto motore grafico e, naturalmente, raccolti ulteriori milioni di dollari da parte di tutti i singoli finanziatori che continuano a pagare nella speranza di riuscire prima o poi a mettere le mani sul titolo. Se uno dei titoli precedenti vi ha deluso almeno rallegratevi non essere tra i finanziatori di Star Citizen…