Necromunda: Hired Gun, sviluppato da Streum On Studio e distribuito da Focus Home Interactive, è la nuova aggiunta al vasto numero di titoli che negli ultimi anni sta riempiendo il franchise di Warhammer 40’000. In questo caso si tratta di un FPS, o “sparatutto” per i nostalgici, ambientato nelle profondità del Mondo Formicaio di Necomunda. Questa non è la prima volta che ci è possibile visitare il pianeta più pericoloso dell’Imperium, qualche mese fa abbiamo avuto il piacere di provare Necromunda: Underhive Wars, che condivide lo stesso setting e siamo in attesa di Chaos Gate: Daemonhunters.

Necromunda: Hired Gun è disponibile su Steam per PC

Come ci si aspetta da uno sparatutto ambientato nell’ultraviolento universo di Warhammer 40k, il fulcro principale del gamplay di Necromunda: Hired Gun è l’azione frenetica più che lo stealt.

In Necromunda: Hired Gun bisogna essere costantemente in movimento, avanzando a capofitto tra i nemici. Le opzioni in questo senso abbondano, mentre spariamo potremo saltare, eseguire il classico doppio-salto, correre sui muri in stile parkur e sbloccare anche un rampino con cui sollevarci in aria e colpire i nostri nemici da una posizione sopraelevata.
Gli avversari che il gioco ci manderà contro non saranno da meno e non si fermeranno ad aspettarci, correranno dritti verso di noi inondandoci di un torrente di fuoco e esplodendo in viscere e sangue quando verranno abbattuti. Una delle meccaniche principali di Necromunda: Hired Gun è che guariremo proprio facendo danni e uccidendo i nemici. Questo incoraggia ulteriormente il giocatore a correre all’aperto mentre fa a pezzi tutto ciò che incontra.

Non bisogna aspettarsi nessuna sottigliezza, questo è un gioco volutamente cruento.

Ci sono solo 13 missioni principali in Necromunda: Hired Gun e alcune durano meno di 20 minuti, ma sono vare e hanno un aspetto molto evocativo che riflette bene la “tetra oscurità del quarantunesimo millennio”. Ogni livello ha determinati obiettivi. A volte avremo bisogno di trovare le batterie per aprire una porta o piazzare delle cariche per far saltare in aria qualche muro. In un livello dovremo inserire delle coordinate per spostare una cassa, un altro si svolge interamente su un treno sotterraneo in cui dovremo farci strada per raggiungere la cabina di controllo. Molte di queste mappe sono più grandi e più aperti di quanto dovrebbero essere per la missione e includono un limitato open world che potremo esplorare per trovare casse di loot aggiuntivo o easteregg.
Ci sono però missioni secondarie casuali che vengono generate proceduralmente e sono quindi virtualmente infinite, queste hanno una varietà di obiettivi, come difendere un luogo dalle ondate di nemici, distruggere alcuni insetti-robot (Ambot, per chi conosce l’ambientazione) o rintracciare un bersaglio per incassarne la taglia.
La durata relativamente corta della campagna (10-15 ore) non è necessariamente un fattore negativo: il gamplay è adrenalinico, ma la naturale limitatezza del tipo di gioco avrebbe reso una campagna più lunga noiosa e ripetitiva.

Allo stesso modo non avremo molte armi tra cui scegliere, ma ognuna sarà ben caratterizzata. E’ evidente che in questo senso la scelta degli sviluppatori sia stata quella di preferire l’attinenza con i modelli caratteristici dell’ambientazione di warhammer, più che fornire varietà al giocatore.

 

Necromunda: Hired Gun prevede che dopo ogni missione il nostro personaggio ritorni in un hub centrale, il Martyr’s End, una specie di incrocio tra un centro commerciale e un bar malfamato in cui è possibile un limitato roleplay e in cui si troveranno tutti i PNG più importanti del gioco. Senza fare spoiler diremo soltanto che che molta della trama riguarda il famigerato cacciatore di taglie Kal Jerico e i suoi intrighi per rimanera in cima alla catena alimentare del Hunderhive di Primus, sicuramente una chicca molto interessante per chi conosce l’ambientazione, ma, grazie anche un ottimo lavoro di doppiaggio, un personaggio memorabile per tutti quelli che proveranno il gioco.

Quando saremo nel hub potremo spendere i soldi guadagnati durante le missioni sia per acquistare nuove armi e equipaggiamento generico, sia per comprarci potenziamenti cibernetici.
Grazie a questi potenziamenti potremo migliorare le prestazioni del nostro personaggio come aumentarne la salute, ridurre i tempi di recupero delle abilità e migliorarne l’efficacia. Le abilità non sono poi così necessarie, ma possono aggiungere un po’ di varietà alle partite. Comunque nulla di eccezionale nemmeno in questo campo, le abilità saranno tutte cose giù viste in altri titoli, come la possibilità di rallentare il tempo, teletrasportarsi a breve distanza o anche una più semplice mira assistita.
La vera particolarità di Necromunda: Hired Gun, non inedita, ma non così comune, sta nel fatto che nonostante sia un FPS non saremo soli nelle nostre missioni, verremo infatti costantemente seguiti dal nostro fedele cybermastino (un cane cibernetico) che potremo mandare in combattimento per atterrare i nostri avversari e che, come il nostro personaggio, potrà essere progressivamente potenzianto per migliorarne le capacità.

Necromunda: Hired Gun non è comunque un gioco provo di criticità, alcune veniali, altre decisamente più impattanti.

Quella meno impattante, o almeno quella che potrebbe non essere un reale problema in base al gusto del singolo giocatore, sono i modelli dei personaggi. Se l’ambiate è decisamente evocativo, i personaggi che lo abitano lasciano molto a desiderare: le loro animazioni sono spesso rigide e l’intelligenza artificiale è tutt’altro che eccezionale. Gli stessi sviluppatori dovevano esserne coscienti, per questo tutti i personaggi, tranne uno, tranne Jerico, hanno il viso coperto durante i dialoghi. Non impatta il gamplay, ma in alcuni casi avremmo veramente preferito delle cutscene prerenderizzate.

Passando a cose più serie, il menu dei potenziamenti bionici (il nostro albero degli upgrade) presenta alcuni problemi di chiarezza, e in molti casi cosa facciano effettivamente le abilità che acquistiamo non è affatto spiegato, per esempio il fatto che l’abilità Shock è un takedown che funziona sui nemici immuni ai takedown lo abbiamo dovuto scoprire giocando. Restando in tema i takedown stessi sono decisamente sbilanciati, molto spesso è molto più facile e veloce abbattere un nemico entrandoci in mischia che sparandogli, il che è un po’ antitetico con il concetto di “sparatutto”, soprattutto contando il fatto che l’intelligenza artificiale che li muove è tutt’altro che eccezionale.

Necromunda: Hired Gun non è sicuramente un gioco perfetto, anzi ma a nostra opinione e che abbia comunque centrato il suo obbiettivo, ovvero quello di offrire agli appassionati di Warhammer un nuovo titolo sparatutto, più che offrire agli appassionati di sparatutto un nuovo titolo nell’universo narrativo di Warhammer.

Per chi già conosce l’ambientazione sarà sicuramente interessante immergercisi in prima persona nei panni di cacciatore di taglia nelle viscere di Necromunda, ma per chi è interessato esclusivamente al gameplay probabilmente non è il titolo migliore su cui spendere i suoi soldi. Ovviamente, come sempre, noi della redazione di Passioni Digitali vi invitiamo a provare i giochi da voi stessi e farvi la vostra opinione in merito.