Isonzo, il gioco che inscena il conflitto tra Italia e Austria durante la Prima Guerra Mondiale si è venuto a trovare in una bizzarra polemica con un museo meneto, in questo articolo vediamo di chiarire che cosa è successo
Isonzo è il terzo titolo delle serie “WW1 Game Series” prodotta dalla casa danese BlackMill Games che dopo averci portato sul fronte orientale con Tannenberg e su quello occidentale con Verdun, ora passa ad aoccuparsi del conflitto nel sud dell’Europa con il conflitto tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico.
Si tratta di un gioco che normalmente non tratteremo qui sul blog di passioni digitali, uno shooter in prima persona ha pensato per i combattimenti massivi non è qualcosa di cui noi abbiamo grande esperienza e quindi normalmente preferiremmo non parlarne, Insonzo è però uno di quei giochi che ha suscitato delle polemiche talmente sbalorditive e immotivate che non possiamo trattenerci dal dire da nostra sulla questione.
Il gioco è disponibile per XBow one e X|S, Playstation 4 e 5 e per PC
il gioco…
Isonzo è uno di quei giochi che non vuole essere semplicemente un passatempo ma vuole rendere il suo giocatore immerso nell’azione e, in questo caso, nel momento storico che sta vivendo. La definizione più calzante per descriverlo è uno Shooter massivo che vuole ricreare l’esperienza del combattimento di trincea durante la prima guerra mondiale.
Spoiler: fare la guerra di trincea nella prima guerra mondiale faceva piuttosto schifo…
Se state cercando un gioco che vi dia l’illusione di essere un fantastico eroe di guerra o di poter compiere imprese eccezionali Probabilmente questo non è proprio il titolo che fa per voi, Isonzo Infatti non è pensato per focalizzarsi sulle azioni del singolo (per intenderci non ha neanche una modalità giocatore singolo n.d.r.), al contrario tutta la sua enfasi si sposta su gli scontri tra massiccio e formazioni di fanteria in cui due squadre di 300 giocatori luna si confronteranno in azioni globali per contendersi il territorio dei monti del Veneto.
Il gioco fornisce un’esperienza estremamente cruda e verosimile di quella che era la guerra nella Prima Guerra Mondiale, molto spesso Saremo chiamati Infatti ad andare all’assalto senza praticamente nessun tipo di riparo contro nemici trincerati perfettamente consapevoli del fatto che un singolo colpo possa uccidersi in qualunque momento è la vittoria sul campo di battaglia non sarà portata tanto dalle azioni del singolo Pro Player ma dall’abilità dei giocatori dello schieramento a coordinarsi tra di loro ea superare in astuzia se non in vera e propria tattiche allo schieramento avversario.

Isonzo come tutti gli altri giochi sulla Prima Guerra Mondiale della BlackMill Games ha come suo. punto di forza la ricerca maniacale della verosimiglianza in tutti gli aspetti con cui potremmo interagire, dalle divise. alle armi, alle vere e proprie mappe in cui avverranno gli scontri, sono stati ricostruiti con precisione maniacale. Questa ricerca della verosimiglianza però si estende al Gameplay vero e proprio, come già detto qualunque ferita sarà sufficiente per uccidere il nostro personaggio e molto spesso ci troveremo in delle situazioni in cui non potremmo far nulla per evitare di morire come dei poveri disgraziati in mezzo alla terra di nessuno.
Il gioco, inoltre, comprende anche dei limitati aspetti di combattimenti di armata combinata, un giocatore per squadra infatti potrà assumere il ruolo dell’ufficiale e questo gli permetterà di attivare alcune abilità speciali tra cui chiamare per telefono (le radio da campo dovranno aspettare ancora qualche anno) l’atiglieria persante per un bombardamento o l’aviazione che effettui un ride sul campo di battaglia, ma non pensate a un elicottero apache o a missili di precisione, siamo comunque nella prima guerra mondiale, quello che otterremo sarà uno squadrone di triplani che letteralmente lanceranno a mano le bombe sul campo di battaglia sottostante o il fuoco di sbarramento di obici lontano chilometri e puntati amano con un binocolo che bersaglieranno una zona della mappa di gioco causando distruzione e morte in maniera indiscriminata e rischiando di uccidere tanto gli alleati quanto i nemici.
Ogni volta che verremo uccisi avremo però la possibilità di rientrare, magari scegliendo una nuova classe. Oltre al ufficiale ne avremo altre cinque tra cui scegliere ognuna con le sue caratteristiche le sue abilità speciali, dal Bersagliere armato di fucile di precisione (uno dei quali per fazione potrà anche essere equipaggiato dalle innovativo e sperimentale mirino ottico, gli altri risolveranno alla “vecchia maniera”) al geniere che avrà la possibilità di creare fortificazioni o installare mitragliatrici sul campo di battaglia che gli altri giocatori potranno sfruttare.

Questa enfasi sulla verosimiglianza e il gameplay estremamente letale e frenetico probabilmente lo rendono un titolo decisamente ostico per chi non abbia già un’esperienza col genere, ma il focus non tanto sulle azioni del singolo, ma sulla capacità di coordinazione tattica di tutti i giocatori della squadra, lo rende sicuramente un titolo interessante (per noi della redazione almeno, l’unico titolo che a cui potremmo paragonarlo è il vecchio Warhammer: Age of Reckoning, anche se in quel caso Parliamo di un vero e proprio MMO-RPG).
Purtroppo però in questo articolo non siamo qui solamente per parlare dei pregi e difetti del gioco ma anche della strana polemica che sembra aver generato…
… e le polemiche a riguardo
Isonzo è sicuramente un ottimo titolo all’interno del suo genere e all’interno della sua nicchia di appassionati è sicuramente un gioco significativo, ma volendo essere sinceri, un titolo estremamente simulativo sull’ esperienza nella trincea durante la Prima Guerra Mondiale non è sicuramente l’ideale di gioco per la maggior parte delle persone e probabilmente sarebbe passato un molto sotto i radar della redazione di Passioni Digitali e non gli avremmo dedicato un articolo se non fosse per una bizzarra polemica che si è venuta a verificare nelle settimane scorse laggiù sull’internet…
Uno dei punti di forza di Isonzo, che lo accomuna tutti gli altri titoli della serie sulla Prima Guerra Mondiale di BlackMill Games, è la cura maniacale per i dettagli e la ricostruzione degli ambienti in cui si sono svolti i veri combattimenti storici a cui gioco si rifà, tanto che per chi abbia mai visitato effettivamente quelle zone è possibile riconoscerle curate in ogni dettaglio all’interno e le varie mappe di gioco.
In uno degli scenari in cui dovremmo cimentarci a dargli all’austriaco saremo chiamati a conquistare o a difendere Forte Corbin, che è un luogo reale che si trova nel comune di Roana in provincia di Vicenza, in quella che è una ricostruzione di una vera battaglia avvenuta nel 1916 (relativamente famosa perché in quella battaglia morì lo scrittore Carlo Stuparich) e, in puro stile BlackMill, nella mappa è presente la fortezza ricostruita in tutto il suo splendore marziale proprio come appariva ai soldati durante la prima guerra mondiale. Per quanto il forte esista ancora non fa più parte le strutture di difesa nazionale dal ’42, quando è stato ritenuto obsoleto e venduto a privati e adesso ospita un museo dedicato proprio alla prima guerra mondiale.
Ora, se voi foste i proprietari di un museo dedicato alla prima guerra mondiale e uscisse un videogioco dedicato agli appassionati è la prima guerra mondiale in cui viene rappresentata proprio la vostra Fortezza probabilmente vi stareste fregando le mani per tutta la pubblicità gratuita che BlackMill vi sta facendo. Ecco le cose non sono andate proprio così…

la famiglia Panozzo, gli attuali proprietari del museo, ci hanno sono tenuto a far sapere, tramite i canali social della loro struttura, la loro assoluta contrarietà all’uso che è stato fatto di Forte Corbin all’interno del videogioco.
È abbastanza chiaro che per loro guadagnare da un videogioco che abbia la volontà di fare ricostruzione storica sulla Prima Guerra Mondiale sia inappropriato, quella guerra, come qualsiasi altra guerra, è una tragedia in cui hanno perso la vita tantissimi innocenti e trasformarla in un passatempo per gli appassionati potrebbe essere considerato di cattivo gusto, soprattutto quando per farlo viene sfruttata l’immagine di una reale fortificazione della Prima Guerra Mondiale che è stata difesa da reali persone. Ci sembra una posizione morale perfettamente logica da sostenere per chi gestisce un museo privato sulla Prima Guerra Mondiale costruito all’interno della fortezza stessa…
Ovviamente non è mancato chi ha fatto notare ai Panozzo l’ipocrisia dietro tutto questo e che avrebbero dovuto essere i primi a gioire del fatto che giochi come Isonzo, al di là del loro valore ricreativo, siano un ottimo modo anche per fare divulgazione di argomenti storici e portare Attenzione anche su eventi in meno noti della grande guerra. I Panozzo hanno prontamente replicato…

Quindi è evidente che la situazione sia molto più complessa, siamo arrivati al livello di complessità di “a noi non piacciono questi videogiochi”, a noi della Redazione sembra un argomentazione più appropriata a un bambino di quattro anni che non voglia mangiare gli spinaci che è una struttura turistica, ma è evidente che siamo noi a non capire. Comunque la loro posizione sembra essere estremamente chiara: non vogliono avere a che fare con l’industria videoludica e questo è un loro diritto, pertanto vogliamo consigliare a tutti i lettori di provare Isonzo se siete degli appassionati del genere o se siete degli appassionati e la prima guerra mondiale e volete provare un esperienza immersiva riguardo, ma di fare attenzione a tenervi lontano dal museo di Forte Corbin perché lì non siete persone gradite.
Nel caso i soldi che risparmierete usateli per comprare Stalker 2, che anche alla GSC Game World hanno avuto problemi con la guerra, ma per tutto un altro motivo.