Iron Harvest è il gioco di strategia in tempo reale dallo stile classico che i fan stavano aspettando! ambientato in un 1920 alternativo, il gioco riesce a unire il gamplay di titoli come Company of Heroes con i mech di Battletech e lo stile diselpunk della prima guerra mondiale.

Dopo essersi fatto attendere e aver stuzzicato la fantasia di molti appassionati del genere RTS (gioco di strategia in tempo reale n.d.a), Iron Harvest è finalmente attivato. Sviluppato da KING Art e distribuito da Deep Silver il gioco ci consente di controllare giganteschi mech in stile dieselpunk, sia in epiche campagne singleplayer e cooperative, sia in schermaglie con un’intensa azione sul campo di battaglia per i fan del multiplayer.

Il gioco è disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One.

l’Estetica del 1920+

L’estetica di Iron Harvest è particolare ed è proprio questa che ha attirato così tante attenzioni sul gioco fin da quando i primi studi grafici sono apparsi qualche anno fa su internet.

Iron Harvest fa parte dell’ambientazione del 1920+, quasi sicuramente avrete già visto in rete gli splendidi disegni di Jakub Różalski, l’artista polacco che ha creato il setting e ne ha curato l’estetica. Questa non è nemmeno la prima trasposizione ludica per il 1920+, la sua prima incarnazione è stata il gioco da tavolo Scythe della Ghenos Games.

Il mondo di 1920+, non troppo diversamente da quello reale, è pieno di contrasti, diversità, mistero e luoghi inesplorati. In questo mondo, il modo di vivere tradizionale in armonia con l’ambiente viene gradualmente soppiantato dalla tecnologia, dai potenti macchinari e dall’industria pesante. Il paesaggio rurale gioca un ruolo importante nel rendere unico il mondo degli anni ’20 e fa da contrasto con l’ultrameccanizzazione della seconda rivoluzione industriale rappresentata dalle macchina da combattimento; queste ultime comtemporameamente ultramoderne nella loro forma di esoscheletri da combattimento giganti, ma alimentati da scoppiettanti motori a gasolio e dai movimenti barcollanti e incerti.
l’Iron Harvest (raccolto di ferro n.d.a.) da cui il gioco prende il nome è proprio questo, quello che i contadini raccoglieranno in questo ucronico 1920 non sarà un raccolto di grano, ma di frammenti metallici che il conflitto lascerà nelle campagne alla sua conclusione.

 

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la Storia non proprio fantastica

Iron Harvest è ambientato in un 1920 alternativo in cui il progresso tecnologico ha portato alla costruzione di esoscheletri da combattimento alimentati a gasolio con cui le varie potenze nazionali si confrontano per il controllo dell’Europa dell’Est.

Nell’era della seconda rivoluzione industriale del 1920+ l’umanità rimase affascinata dalle nuove tecnologie come l’acciaio e i motori disel e l’industria si sviluppò su una scala senza precedenti, molto al di la di quello che successe nel mondo reale. Iniziarono gli esperimenti e i primi tentativi di costruire una macchina in acciaio in grado di camminare su gambe mecchiniche per superare ogni tipo di terreno come avrebbe fatto la fanteria. Naturalmente, tutto questo fu guidato dai governi, dai generali e dalla potente industria delle armi che controllavano l’Europa.
Con l’inizio della corsa agli armamenti, l’avvento di un conflitto su vasta scala non divenne più una questione di “se“, ma di “quando“. Gli esoscheletri di varie forme e dimensioni iniziano a intromettersi nella vita di tutti i giorni e dominare i campi di battaglia.
In questo contesto le tre principali potenze della zona, Polania, Saxonia e il Rusviet, scendono in campo l’una contro le altre per il controllo dell’europa dell’est e delle sue risorse.

Delle fazioni di Iron Harvest abbamo parlato in maniere più approfondita in questo articolo.

Iron Harvest, anche se in una versione fantastica e diselpunk, si ispira a fatti storici realmente accaduti: il conflitto russo-polacco del 1920 in cui la Polonia difese la sua indipendenza, guadagnata proprio con la fine del primo conflitto mondiale, dall’invasione sovietica.

 

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il Gamplay

Iron Harvest non viole innovare il gameplay degli RTS, ma vuole perfezinare quello che giù esiste per mantenere lo stile classico della scossa genarazione dei giochi strategici in tempo reale ancora competitivo nella nuova generazione.

Nella loro essenza le meccaniche di gioco di Iron Harvest sono le stesse di Company of Heroes, opportunamente modificate per consentire di gestire anche i mech. Il gioco ha tre tipi di unità di base: le truppe, i normali soldati di fanteria, i veicoli, gli esoscheletri corazzati che caratterizzano il gioco, e gli eroi, unità di fanteria uniche e molto potenti accompagnate da un animale gregario.

Ogni mappa contiene risorse, giacimenti di petrolio e miniere di ferro, che dovremo controllare e utilizzare per creare nuovi edifici per produrre nuove truppe e finanziare la ricerca tecnologica che ci permetterò di migliorare le abilità di queste ultime o di costruirne di nuovo più potenti o con abilità specialistiche. Oltre alle risorse, le mappe contengono anche edifici, postazioni di armi e ripari che potremo sfruttare a nostro vantaggio, ovviamente però per scoprirne la posizione dovremo esplorare per disperdere la “nebbia di guerra” in puro stile RTS.

I mech sono le unità più forti e iconiche del gioco e sono in grado di scavalcare gli ostacoli del terreno e spazzare via interi squadre di fanteria con pochissimo sforzo in uno scontro frontale, ma sono poco flessibili e, in molti casi, estremamente lenti. La fanteria al contrario è estremamente più flessibile, può muoversi più rapidamente e nascondersi nelle zone di vegetazione per tendere agguati ai mach e colpirli nelle zone più vulnerabili. Può anche reclamare edifici e prendere il controllo delle armi che si trovano sulla mappa o anche degli avversari sconfitti. Incredibilmente utili sono le unità di genieri che possono piazzare campi minati e riparare i mech alleati.
Questa dualità tra i tipi principali di truppe rende le tattiche utilizzabili molto varie e incoraggia il multiplayer competitivo e la sperimentazione. 

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