l’11 giugno 2018 durante l’annuale appuntamento all’E3 la Bethesda ha annunciato (tra una tonnellata di altra roba) Fallout 76: il nuovo capitolo del franchise di Fallout, la saga post apocalittica iniziata nel 1997 dalla Interplay e questo annunci probabilmente porterà a una svolta epocale per quanto riguarda il Video Gioco di Ruolo, ma molti non sembrano ancora accorgersene.

Lo stile di Fallout 76 non si discosta molto da quello dei Fallout precedenti, stesso stile retrofuturistico che mescola elementi fantascientifici con il “New Look” degli anni ’50, stessa America da ricostruire anni dopo l’ucronico conflitto nucleare del 2077 e qualche nuovo mostro mutante inspirato al folklore del Weast Virginia che sarà lo sfondo delle avventure di questa nuova incarnazione.
Ritorna anche il sistema di costruzione degli edifici introdotto nel 4° capitolo che , anche se inizialmente accolto con sospetto dai fan di vecchia data, si è rivelato una della aggiunte preferite dalle nuove generazioni.
Il motore grafico è stato migliorato per gestire meglio gli effetti di luce e particellari, ma a conti fatto la resa grafica a schermo rimane fondamentalmente invariata, sarà comunque bello potersi godere tramonti più realistici mentre un supermutante cerca di mangiarci la testa.
Ovviamente neanche l’estetica del gioco cambia più di tanto, nella maggior parte dei casi gli asset sono stati semplicemente importati così com’erano da un gioco all’altro, torneremo quindi ad aggirarci tra le rovine delle stazioni di servizio RedRoket raccogliendo scatole di detergente Abraxo e stecche di sigarette Gray Tortois.

QUALI SONO LE NOVITA’ DI FALLOUT 76

Fino ad ora quello di Fallout è stato un nome iconicamente associato al gioco single player, le avventure dell’Abitante del Vault, del Prescelto e di tutti gli altri avatar che il giocatore assumeva nei vari titoli erano per noi e solo per noi. Ora con Fallout 76 non lo sarà più!
La verà novità è che questo è il primo titolo della serie a supportare più giocatori contemporaneamente.
Questo lo renderebbe già di per se un titolo speciale per il franchise, ma nulla di nuovo nell’ambiente videoludico, dopotutto siamo abituati da anni ad avere giochi multiplayer.
Con questo titolo, però, la Bethesda è andata oltre: non si è limitata a permettere a più giocatori di giocare contemporaneamente, ma ha del tutto tolto dall’ambiente di gioco qualsiasi interazione non ostile che non sia creata dai giocatori stessi. Quindi niente più mercanti compreranno tutto il ciarpame che i giocatori raccoglieranno nelle loro missioni e nemmeno personaggi bisognosi che affideranno le missioni ai giocatori in primo luogo.
Continueranno però ad esiste i mercati e ci sarà comunque bisogno di “eroi” che compiano imprese, tutto questo però sarà gestito direttamente dai giocatori stessi.
il Fallout 76 sono infatti state previste aree dove i giocatori potranno trovarsi e scambiarsi oggetti e imprese che richiedono che più persone che operino contemporaneamente in luoghi diversi della mappa, collaborando e cercando di coordinarsi tra loro.
Questo renderà di fatto indispensabile per ogni giocatore chiedere aiuto agli altri per risolverle e spingerà alla formazione di gruppi di persone che a conti fatti si affidino missioni tra loro per il reciproco vantaggio.
Costruire le rami, ripararle e modificarle continuerà a costare risorse e la stessa cosa vale per le armature e gli edifici e non tutti hanno la pazienza o la volontà di dedicarsi al commercio e alla raccolta di materiali.
Non dubitiamo, quindi, che presto o tardi ritorneranno anche i predoni, all’inizio magari come singoli individui, ma andando avanti è probabile che si radunino in gilde tali da rivaleggiare con i Rust Devils, i Great Khans, la Powder Gang e tutte le altre tribù di predoni PNG che ci hanno tormentato finora.

Quindi alla fine in Fallout 76 non c’è nulla di nuovo?

In principio questo Fallout 76 potrebbe non sembrare un cambiamento così epocale, anche questo è stato visto precedentemente in altri titoli (il gioco è già stato paragonato più volte Rust e ad altri titoli del genere survival simili), ma è la prima volta che viene associato a un VGdR tripla A.
La parte più lunga e complessa, e quindi costosa, per titoli del genere e quella di creare un complesso sistema di missioni e interazioni con i PNG che consenta al giocatore di immedesimarsi col proprio avatar e quindi sentirsi immerso in un ambiente sufficientemente realistico.
Richiede scrittori che inventino le missioni e i personaggi, programmatori che le assemblino e inseriscano tutti gli oggetti speciali che di volta in volta serviranno per la missione (dall’oggetto che recupereremo dall’antagonista del caso ai vestiti di tutti i personaggi speciali) oltre che attori e doppiatori che diano vita alle marionette digitali che sono i PNG dando la parvenza di avere a che fare con vere persone.
La Bethesda con questo titolo sta provando a demandare l’intero processo ai Player stessi.
Dopotutto cosa può esserci di più realistico di una persona reale con un reale problema che vuole che tu gli risolva o che sta realmente cercando di venderti sa sua mercanzia?
Potrebbe non andare tutto come sperato però, per permettere questo nuovo approccio di creazione diretta dei contenuti il gioco dovrà rinunciare ad un altro aspetto più indiretto dei servizi da giocatori a giocatori: le mod!
La comunità di appassionati che produce mod per i giochi della Bethesda è una delle più grandi e attive di tutte e uno dei punti di forza del franchise è sempre stato la possibilità di modificare il proprio gioco come più si preferiva.
Tutto grazie al lavoro di appassionati che producevano di tutto, da Vestiti brutti a pacchetti grafici alternativi fino a veri e propri archi narrattivi aggiuntivi che permettevano al personaggio di vivere nuove avventure.
Dovendo ospitare più giocatori contemporaneamente, Fallout 76 dovrà necessariamente essere ospitato su server condivisi tra più giocatori e per forza di cose tutti i giocatori dello stesso server dovranno avere accesso agli stessi asset. Per ora la ditta si è limitata a dire che in futuro implementeranno la possibilità di moddare anche il nuovo titolo, ma le modalità non sono state approfondite. Si limiteranno a permettere la modifica del client che potrebbe permettere di alterare l’interfaccia di gioco e magari alcuni aspetti della grafica oppure andranno fino in fondo con la filosofia dei contenuti condivisi tra giocatori e permetteranno la creazione di appositi server moddabili in cui tutti i giocatori condivideranno le stesse modifiche?

Se questo nuovo approccio dovesse funzionare (ammettiamo che questo sia veramente un grande SE) potrebbe non solo garantire per il futuro Video Gioco di Ruolo che si avvicino molto di più all’esperienza del Gioco di Ruolo vero e proprio, ma anche di produrre questi titoli in maniera più rapida ed economica.
Una rischiosa scommessa da parte della Bethesda, ma che potrebbe portare a una svolta epocale nel settore.

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