Diablo II: Resurrected mantiene intatto il nuclo del gioco originale, nel bene e nel male.
Dopo 20 anni ci siamo abituati a uno standard decisamente molto alto per quanto riguarda il livello di pulizia meccanica negli Action RPG, ma non dobbiamo dimenticare, che nel 2000 questi standard ancora non esistevano.
Vicarious Visions ha fatto un lavoro ottimo a riproporre il gioco esattamente come era in originale per quanto riguarda la sua componente meccanica, ma questo vuole anche dire che tutti i problemi che il gioco aveva originariamente vengono riproposti tali e quali. Aspettatevi quindi corridoi stretti in cui è difficile muoversi drop-rate di alcuni oggetti totalmente slegato dal livello del vostro personaggio (la bella sensazione di passare 20 minuti a uccidere un boss per poi scoprire che tutti gli oggetti che ha droppato non mi servono perché sono di 10 livelli più scarsi di quelli che attualmente indossate… n.d.r.). Nulla di tutto questo è stato cambiato quindi soprattutto per i nuovi giocatori l’esperienza di gioco potrebbe sembrare decisamente datata.
Tuttavia, la semplice essenza di Diablo II (acquisire nuove abilità, scoprire e collezionare bottini senza fine e superare boss dopo boss e dungeon dopo dungeon) regge anche dopo tutti questi anni. Come in passato, i giocatori sono incoraggiati a esplorare varie classi e build mentre raccolgono pile di equipaggiamenti, consentendo di giocare tutti gli archetipi classici del fantasy contemporaneo, dai paladini con martello a due mani ai druidi mutaforma, passando per i ranger.
La cosa divente ancora più interessante, visto che c’è la possibilità di giocare via rete con i propri amici. Non possiamo non dire che in redazione abbiamo creato un party di nostalgici e abbiamo fatto una (ennesima) run di tutto il gioco.

Il vero cambiamento significativo di Diablo II: Resurrected è, ovviamente, la grafica, che adesso arriva fino a 4k. Potrebbe sembrare un miglioramento insignificante, ma fidatevi, se avete mai provato a giocare il titolo originale su uno schermo dell’attuale generazione, saprete quanto questo è un cambiamento fondamentale per l’esperienza di gioco. Nel caso comunque potrete sempre passare dalla nuova grafica alla vecchia grafica con il semplice tocco di un pulsante in tempo reale, anche mentre starete attivando incantesimi, effetti e abilità.
La nuova grafica è comunque incredibilmente fedele alla vecchia visione, senza quasi nessuno dei notevoli passi falsi che abbiamo visto con Warcraft 3: Reforged, dove le unità più iconiche, dopo il rinnovamento grafico, sembrava irriconoscibili. Non sappiamo dirvi quale stregoneria grafica Vicarious Visions abbia utilizzato, ma vi assicuriamo che il modo in cui la nuova veste grafica si sovrappone direttamente alla vecchia è sbalorditivo.
Ci sono comunque stati piccoli cambiamenti meccanici per dare ai giocatori alcuni miglioramenti della qualità della vita: I personaggi raccolgono l’oro camminandoci sopra, il che è una manna dal cielo date le numerose pile di monete disseminate nei sotterranei, e l’inventario dei singoli PG è condiviso per scambiare velocemente gli oggetti tra l’uno e l’altro, il che consente di risparmiare un sacco di tempo ed energia.
Nessuno di questi cambiamenti altera il nucleo fondamentale di Diablo II, ma rendono l’esperienza più facile da godere.
Questa è anche la prima volta che Diablo II può essere giocato su un controller in modo fluido, intuitivo e reattivo. Si possono assegnare facilmente le abilità ai pulsanti come meglio si preferisce per creare un’esperienza su console fluida (Anche se giocare a Diablo usando un joystick e blasfemo! n.d.a.).

Diablo II: Resurrected mostra perché il titolo originale rimane lo standard rispetto al quale vengono giudicati tutti gli altri Action RPG.
Anche se non presenta molte delle convenzioni moderna e contenuti in continua evoluzione, che sono diventati uno standard di base per il genere attuale che si è trasformato nel tempo adattandosi al modello di “gioco come servizio“, non tutti i giochi devono necessariamente essere concepiti per durare all’infinito.
Diablo II: Resurrected dimostra che il classico di Blizzard è ancora uno spasso, anche oggi. Che sia la vostra prima incursione all’inferno e oltre o la tua millesima ora di gioco, Diablo II: Resurrected vale il tempo.