Deliver Us Mars rappresenta un notevole miglioramento rispetto a un suo predecessore Per quanto riguarda la narrazione ma forse l’aumento del budget ha portato il gameplay ad espandersi più di quello che KeokeN era in grado di fornire ai suoi giocatori.
Deliver Us Mars è il secondo titolo della serie di KeokeN Interactive, seguto diretta de pluripremiato Deliver Us the Moon. Grazie al massiccio successo del primo titolo della serie il budget per questo è stato notevolmente aumentato, permettendo di creare un gioco di respiro molto più ampio, ma l’aumento della dimensione del titolo non è andato di pari passo con lo sviluppo di un gameplayer adeguato, portando un titolo sicuramente qualitativamente migliore, ma piegato da un gameplay scarsamente interessante.
Deliver Us Mars è disponibile per Plastation 4/5, Xbox Series X/S e per PC.
Deliver Us Mars riesce a presentare una storia più vasta e avvincente del suo predecessore, se Deliver Us the Moon aveva una durata di circa cinque ore, in questo titolo abbiamo almeno nove ore solo di contentuni per quanto riguarda la storia principale, che viene anche presentata in maniera più efficace grazie al budget più alto.Il gioco precedente non aveva semplicemente i soldi per i volti dei personaggi e i filmati di gioco, quindi la storia era completamente trasmessa da ologrammi e file audio, Deliver Us Mars ha invece modelli randerizzati per l’intero cast principale, oltre ad aree di gioco più grandi e dettagliate in cui muoversi. Non dovete comunque aspettarvi livelli di animazione da tropla A: volti dei personaggi sono in relatà piuttosto orribili e le animazioni facciali sono tutt’altro che stellari. La recitazione vocale al contrario è molto buona, decisamente migliorata rispetto al precedente titolo, il cast fa un ottimo lavoro nel dare vita ai vari personaggi, da questo punto di vista ci ha ricordato molto the Sinking City. La narrazione riprende la storia precedente anche se avremo a che fare con una nuova generazione di esploratori spaziali, questa volta diretti su Marte per salvare le anche terrestri dalla crisi globale.
Il pacing della storia però è estremamente più lento rispetto al titolo originale, in Deliver Us Mars hanno voluto inserire più elementi di Gameplay possibile e questo alla lunga rende le sessioni di gioco abbastanza incoerenti. Molto spesso la narrazione si interrompe improvvisamente per costringerci a scalare lentamente una parete di roccia con i Picconi o risolvere qualche puzzle ambientale basato sui laser (che portano con sé tutta una serie di altri problemi di cui parleremo dopo). Queste sessioni di scalata sono tollerabili e spesso accompagnate da alcune sequenze platform piuttosto complesse: dovremo utilizzare due ficoni per salire verticalmente e poi farci oscillare e invertire la posizione dei picconi per il movimento laterale, nulla di troppo complesso ma il gioco non spiega mai cosa sia possibile esattamente fare e come sia possibile farlo, quindi serviranno vari tentativi per prenderci la mano.

In Deliver Us Mars la risoluzione dei puzzle è semplicemnte poco interessante. Mentre Deliver Us the Moon non ha mai cercato di essere un vero gioco-rompicapo in stile Portal, Deliver Us Mars sembra interessato a dire la sua anche in quel genere, anche se in pratica tutti gli enigmi rimangono sempre sulla linea di “bisogna sboloccare alcune serrature per liberare un dispositivo in grado di sparare un laser che vada ad alimentare un generatore” con la complessità che aumenta man mano che il gioco va avanti, richiedendo l’uso di splitter e smorzatori di potenza per raggiungere più generatori contemporaneamente. Questi puzzle vanno bene, ma non sono poi così divertenti e, alla fine, ce ne sono semplicemente troppi. Tecnicamente c’è anche una seconda categoria di puzzle, qlelli con gli ologrammi. Deliver Us the Moon aveva ologrammi ASE con cui bisognzava interagire per guardare una registrazione di una scena, in questo titolo c’è qualcosa di molto simile, ma ora bisognerà risolvere da uno a tre puzzle di decrittazione per visualizzarli. Questi enigmi sono piuttosto scadenti, in quanto consistono solo nello spostare il proprio ASE in giro per cercare di ottenere tre lucchetti gialli per attivare un ologramma e vederli diventare blu. Il gioco non tenta nemmeno lontanamente di spiegare cosa dovrebbero rappresentare all’interno del mondo di gioco e francamante sembrano un placeolder dimenticato li da una precedente beta. Questo è il problema più grande con Deliver Us Mars: vuole essere un gioco più vasto e complesso del suo predecessore, ma per farlo fa ricorso a riempitivi privi di significato, il che lo rende molto diverso dall’esperienza focalizzata rappresentata dal primo gioco. Offre sicuramente una migliore esperienza dal punto di vista della narrazione, ma il gamplay del primo era semplicemente migliore.
Dobbiamo anche segnalare che, nonstante le prime pach, Deliver Us Mars presenta una discreta quantità di bug. Nel corso di circa una settimana di prova abbiamo avuto un paio di crash improvvisi e diversi prompt del gioco che non funzionavano, costrigendoci a chiedere i gioco e riavviarlo manualmente.Vale sicuramente la pena giocarlo per chi, come noi, ha apprezzato il primo titolo, ma semplicemente non è un’esperienza così gratificante.
