Per alcuni la morte è la fine di tutti, per altri l’inizio di una nuova vita su altro piano di esistenza, ma per altri ancora è solo un lavoro e non stiamo parlando dell’Agente 47, in Death’s Door l’intera burocrazia della Morte sta per collassare e toccherà a voi rimetterla in sesto.

Death’s Door meriterebbe la nostra attenzione solo per il fatto che è stato interamente sviluppato da Acid Nerve, una casa di produzione fatta da due sole persone: Mark Foster e David Fenn, ma, per quanto questo sia già di per se un risultato straordinario, non abbiamo deciso di parlarvene solo per questo. Questa volta ci siamo trovati davanti a quello che potremmo definire un vero e proprio di esercizio di perfezionamento di un genere, un gioco che dimostra quanto a Acid Nerve siano padroni della propria arte. Senza contare che ha uno stile macabro e satirico, una miscela di morbosità, commedia e curiosità ultraterrena, Death’s Door è il tentativo di Acid Nerve di presentare un’esperienza di gioco avvincente, inondata da immagini evocative e umorismo macabro, mentre spinge a riflettere anche su alcune delle domande più durature e preoccupanti della società, come la lotta di classe e l’abuso di potere, ma anche su amore, vita e, inevitabilmente, morte.

Death’s Door è disponibile per PC e Xbox (One e Series X/S).

la Storia

Siete pronti per fare i peggiori straordinari della vostra vita?In Death’s Door, le anime dei defunti vengono raccolte e scortate all’oblio da una commissione di corvi, noti come “Reapers” (“Mietitori” n.d.r.). Per questi mietitori, la morte è semplicemente una burocrazia, un lavoro noioso dalle otto alle cinque con superiori ingrati e scartoffie senza fine (non è affatto difficile identificarcisi…), tuttavia, qualcuno dovrà pur farlo: le vecchie vita devono terminare per fare spazio a quelle nuove e per questo i mietitori sono tenuti ad aiutare coloro “Per cui suona la campana” nel loro allegro cammino verso l’aldilà. Ovviamente, all’inizio del gioco, scopriremo che da qualche parte in questa routine secolare di nascita, morte e rinascita, qualcosa è andato molto storto. Durante quello che dovrebbe essere un incarico di routine per raccogliere l’ultima anima della giornata incontreremo un corvo estremamente vecchio che ci rivelerà che ci sono problemi in vista nel reame della Morte: una misteriosa porto è apparsa dal nulla e apparentemente conduce a reami in cui persone e animali sono invecchiati ben oltre la vita loro assegnata, inoltre, ci sono problemi negli uffici della stessa Commissione mietitura, diversi dipendenti non sono tornati dai loro incarichi quotidiani, mentre il management ha fatto alcune richieste sospette. La morte stessa sembra aver superato la propria data di scadenza e ora tocca al nostro mietitore fare gli straordinari, avventurandosi in queste terre dell’immortalità pere scoprire questo mistero legato al grande aldilà. Death’s Door è un’avventura fantasy sull’esplorazione, il combattimento e la risoluzione di enigmi, pensatelo come un “The Legend of Zelda” in salsa macabra. Come giocatori prenderemo il controllo di uno dei Mietitori per guidarlo attraverso una manciata di mondi unici, combattendo folle di nemici e una serie di epiche (e creative) battaglie contro i boss. Man mano che avanzeremo attraverso ogni terra distinta, il nostro avatar piumato guadagnerà nuove abilità, armi e abilità speciali, nessuna delle quali sarà una sorpresa per chiunque abbia un minimo di esperienza con il genere. Ovviamente, in quanto mietitori professionisti, potremo raccogliere le anime dei nostri nemici e scambiarle con potenziamenti alle statistiche, e altri power-up che miglioreranno le nostre abilità con la spada e la magia. Mentre proseguiremo di mondo in mondo e di mappa in mappa intorno a noi comincerà a dipanarsi una storia fatta di avidità, corruzione e incapacità ad accettare cambiamenti nello status quo. Non diremo altro per evitare spoiler, ma l’avventura narrata in Death’s Door è assolutamente piena di personalità, nonostante il suo scarso cast e la sceneggiatura estremamente leggera. Una storia che è ugualmente cupa e piena di speranza, commovente e comica, e accoglie il giocatore in un universo fantasy accattivante e oscuro e a volte estremamente satirico nei confronti del mondo reale.  
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il Gameplay

Acid Nerve non ha di sicuro reinventato la ruota, ma l’ha decisamente bilanciato alla perfezione la convergenza e l’assetto.Death’s Door, dovrebbe essere chiaro da quello che abbiamo detto sulla storia, non brilla di sicuro per innovazione: c’è un eroe con una spada, una selezione di incantesimi e abilità tra cui scegliere, alcune statistiche personalizzabili, dungeon labirintici e combattimenti contro Boss di cui bisognerà imparare i pattern di attacco, allora perché lo abbiamo elogiato così tanto? Semplice: Death’s Door potrebbe essere in qualche modo derivativo di molti altri giochi che sono venuti prima di lui, ma tutto quello che è stato inserito nel gioco è stato fatto alla perfezione! Dalle meccaniche di gioco più basilari come il controllo del personaggio, l’attraversamento delle mappe, il combattimento e la risoluzione di enigmi, fino all’estetica minimalistica del suo mondo fittizio e alla colonna sonora evocativa e alla narrativa oscura e cospiratoria. Death’s Door non fa mai il passo più lungo della gamba, probabilmente la chiave del suo successo risiede proprio in questa autoconsapevolezza. Sebbene sia un titolo ambizioso per una casa di sviluppo daffa di solo due persone (non batte il record di OMNO, ma ci si avvicina il più possibile), Acid Nerve è ben consapevole dei lati positivi e negativi del progetto, e ha lavoranto duramente per accentuare i primi e nascondere i secondi: il cast di avversari di Death’s Door è non è molto nutrito, quindi il titolo lavora sodo per creare battaglie tra mob che siano varie, intense e visivamente eccitanti. Non c’è doppiaggio, quindi la narrazione fa in modo che tutti i dialoghi parlati siano concisi, con un umorismo che funziona meglio perché è scritto, piuttosto che parlato. Le mappe del mondo sono relativamente piccole, quindi lo sviluppatore dà loro vita tramite immagini affascinanti, effetti dinamici, design creativo e suoni atmosferici. Death’s Door ha anche il pregio di essere un gioco che sa cosa vuole raccontare e non si perde in fronzoli inutili, dura abbastanza a lungo da immergere il giocatore in una storia coinvolgente, piena di mistero, azione e personalità, ma che finisce prima che qualsiasi suo elemento possa diventare stucchevole e sa esattamente quando è il momento di far partire i titoli di coda (pur offrendo un po’ di quest extra per coloro che non hanno ancora finito di godersi la surreale odissea in cui il gioco ci immerge). Che si sia nel bel mezzo della battaglia con un mostro grottesco, che ci si stia facendo strada attraverso labirintici sotterranei, risolvendo enigmi o semplicemente conversando con il cast di personaggi cupi e stanchi del mondo, Death’s Door eccelle, offrendo avventura, azione, intrighi, risate e forse anche una lacrima o due.  
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Death’s Door per noi di Passioni digitali è una delle migliori uscite dell’anno e un must per i fan del genere: non è assolutamente originale, ma è comunque un piccolo capolavoro del design videoludico. È una lezione su come ottenere il massimo dal minimo e su come imparare dagli altri titoli del suo genere, pur mantenendo un’identità propria. Che questa impresa sia stata raggiunta da uno studio di due sole persone con poco più del talento, della passione e di un budget ridicolo è la ciliegina che si trova in cima a questa torta particolarmente amara.