Bloodstained: Ritual of the Night l’ultimo arrivato nella famiglia dei metrovania è un ennesimo esempio di gioco ritenuto troppo rischioso da commercializzare per l’industria, ma che viene salvato dai fan tramite kickstarter.

Koji Igarashi, lo storico sviluppatore di “Castlevania: Symphony of the Night“, è tornato ad occuparsi di mostri, vampiri e schermate gotiche a scorrimento laterale con “Bloodstained: Ritual of the Night“.
Finanziato tramite Kickstarter questa nuova incarnazione del genere Metrovania è stata sviluppata da ArtPlay e pubblicato dalla 505 Gamesed

Il suo sviluppo può essere associato alla costruzione di un vero e proprio castello: lungo, incredibilmente travagliato, ma il risultato finale è sicuramente spettacolare, nonostante non si possa dire che da qualche parte qualche scalino cigolante ci sia ancora…

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Bloodstained: Recensione

In Bloodstained: Ritual of the Night vestiremo i panni di Miriam, una “Shardbinder” con la capacità unica di assorbire e usare le abilità dei demoni che caccia. Sfortunatamente, il suo talento è anche una condanna: il suo corpo sta gradualmente diventando cristallo proprio a causa di questo potere. Nonostante questo, Miriam é determinata a fermare i demoni che si riversano nel mondo mortale e di capire perché la sua amica e compagna Shardbinder, Gebel, sia apparentemente passata dalla parte degli invasori ultraterreni.

Sinceramente abbiamo trovato la trama di Bloodstained un po’ troppo semplice, ma come la maggior parte dei giochi d’azione, la storia è secondaria rispetto al gameplay. La saga di Miriam Shardbinder è principalmente una scusa per giustificare l’abilita dell’avatar di gioco di assorbire il potere dai mostri che sconfigge (analogo a quello di “Castlevania: Aria di Sorrow“, sempre di Koji Igarashi)

Il gioco è un omaggio vero e proprio a Symphony of the Night, alcune delle aree esplorabile sono prese pari pari dal gioco originale di Konami (la grande caverna sottomarina, la cappella, il laboratorio di alchimia…) queste aree sembrano tributi reali e non semplicemente avanzi riscaldati; esplorarli nuovamente con una grafica degno di un gioco contemporaneo e con un livello di dettaglio e di frame molto superiori all’originale è una vera boccata di aria fresca.
Ovviamente, Bloodstained ha anche un sacco di nuove aree inedite, come le torri titaniche che ospitano il feroce boss Drago a Due Teste, questa è l’area dove Bloodstained: Ritual of the Night si dimostra essere un gioco nuovo con un approccio moderno e non un semplice clone dei classici Konomi: la schermata di gioco ruota per seguire Miriam mentre sale le scalinate, un effetto inatteso e impressionante.
l’intera area avrebbe però bisogno di una buona limatura: il frame rate cala sostanzialmente mentre Miriam si arrampica verso la cima delle torri e non si stabilizza fino a quando non entra in una delle stanze. Problemi analoghi si verificano anche nei combattimenti contro i boss con gli sprite più complessi (noi abbiamo provato la versione per PlayStation 4, sul Nintendo Switch potrebbe funzionare meglio).

 Non possiamo non menzionare l’impressionante quantità di collezionabili di Bloodstained: Ritual of the Night, ammassare una enorme mucchio di spade, armature e accessori che non utilizzerai mai è parte del divertimento in un gioco firmato Igarashi. La vera chicca è che Bloodstained cambia l’aspetto fisico di Miriam a seconda dei cappelli e degli accessori che equipaggia, non possiamo negare il sottile piacere di affrontare i momenti più drammatici della trama con addosso un cappello buffo e degli occhialetti soul…

 

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Giocare a Bloodstained: Ritual of the Night è stato come ritornate a far visista alla casa della propria infanzia e, nostante alcune finestre rotte e qualco muro scrostrato, ritrovarla esattamente come la ricordavamo.

In un epoca in cui i giochi metrovania sono regaliti a produzioni indie a basso costo (e spesso a bassissima qualità), Bloodstained: Ritual of the Night è stato una piacevole sorpresa: non è sicuramente un gioco perfetto, ma è un degno successore di “Castlevania: Symphony of the Night“.
I bug sono effettivamente noiosi, ma una volta installata la patch 1.02 la maggior parte dei problemi si risolvono, noi della redazione vi suggeriamo caldamente di usarla.