Dobbiamo ammetterlo, non eravamo molto convinti quando Triumph ha annunciato l’uscita di Age of Wonders: Planetfall. Grazie alla versione originale e le sue due espansioni, lo studio ha creato un’eccellente esperienza 4X. Ma dopo i tre titoli precedenti sono, saldamente radicati nel genere fantasy, Age of Wonders: Planetfall vuole portare la serie nei territori inesplorati della fantascienza, cosa che avevamo ritenuto un passo falso. “Civilization: Beyond Earth” della Firaxis ha già occupato saldamente il mercato per quanto riguarda il lato fantascientifico del genere e pensavamo che lasciarsi il fantasy alle spalle cedesse uno dei punti di forza di Age of Wonders a titoli come “Endless Legend” di Amplitude Studios. (Stranamente, “Age of Wonders 3” è uscito nel 2014, lo stesso anno dei giochi di cui sopra.)
Triumph Studios ha dovuto impegnarsi parecchio per dimostrare che la “magia” di Age of Wonders ha la possibilita di sopravvivere al cambiamento di genere.
Gameplay Strategico
A quanto pare non avremmo dovuto proccuparci perché il gameplay dei giochi Triumph vince ogni volta e Age of Wonders: Planetfall conserva anche abbastanza retrogusto fantasy per renderci tranquilli sul cambio di genere. Se non avete mai giocato a nessuno dei titoli diAge of Wonders”, la serie occupa lo spazio tra Civilization e XCOM. Il nucleo è il genere 4X, con i giocatori che colonizzano e specializzano le città e il territorio facendolo per guadagnare un vantaggio sugli avversari. Bisogna fondare città, sfruttare il territorio, ricercare nuove tecnologie, commerciare con le altre civiltàciviltà e, se tutte le precedenti non funzionano, cominciare anche a usare le maniere forti.
Planetfall cambia il sistema di gestione rispetto agli altri Age of Wonders stabilendo un nuovo gameplay. Invece di far crescere lentamente i confini della propria civiltà attraverso l’anumento della popolazione e dell’influenza, la mappa del mondo è divisa in regioni geografiche chiamate Settori. Le città non possono essere direttamente adiacenti l’una all’altra e la crescita delle frontiere si ottiene annettendo un settore libero adiacente a una città specifica. In questo modo cambia radicalmente la strategia di colonizzazione e espansione, perché si deve pensare non solo al settore primario in cui si trova una delle proprie città, ma anche ai punti di forza dei settori vicini. Ogni città può avere diverse specializzazioni (Cibo, Energia, Produzione o Conoscenza), ma è consentita una sola specializzazione alla volta per ogni settore annesso.
Questo sistema di settori rende l’espansione è molto più veloce in Age of Wonders: Planetfall rispetto ad altri titoli 4X e cambia anche il modo in cui funzionano i conflitti tra le varie città, in quanto è possibile occupare i settori per far morire di fame una specifica città o privarla della sua utilità come prodruttrice di risorse. In altri titoli si dovrebbe attaccare una città, in Planetfall, prendere il settore giusto può metterla in ginocchio senza sparare un colpo. I settori significano anche che ogni esagono specifico della mappa del mondo è meno importante, riducendo in parte la necessità di micromanagement.
Planetfall ha il problema dei vecchi Civilization in cui le città stesse hanno uno sviluppo piuttosto obbligato: in ogni città si costriranno tutt le migliori strutture che si sono ricercate in prati terminata ogni ricerca si dovà andara in ogni singola citta a migliorare gli edifici in modo particolarmente poco immaginativo. a quanto pare Age of Wonders: Planetfall non ha imparato la lezione di “Endless Legend” o “Civilization 6”, in cui è più importante dove una struttura viene posizionata e per cosa la si utilizzi che il semplice aumento lineare dei bonus.
Avremmo preferito più profondità nella pianificazione della città, forse in termini di avamposti commerciali, militari o qualcosa di simile.

Gameplay Tattico
Il combattimento è la parte migliore di Age of Wonders: Planetfall. A differenza di molti titoli 4X, i combattimenti di Age of Wonders non si risolvono in automaticamente con una semplice simulazione matematica, invece si dovrà scendere sul campo di battaglia utilizzando un sistema di combattimento strategico a turni muovendo le unità su una griglia tattica esagonale.
Se la reclutare un esercito è piuttosto semplice, si metteranno a produrre le proprie unità proprio come si fa per gli edifici, gestirlo sul campo è tutt’altro.
Questo è il punto in cui Age of Wonders: Planetfall si avvicina a XCOM, con meccaniche di Cover e Overwatch che permettono di controllare tatticamente l’esito di una battaglia.
Il posizionamento delle proprie unità sulla mappa del mondo influenza quello delle stesse sulla mappa tattica, se ad esempio si riuscira a portare i propri pezzi attorno a quelli dell’avversario sulla mappa strategica lui si ritroverà circondato sulla mappa tattica esagonale.
Il combattimento può essere anche risolto automaticamente, facendolo simulare dal sistema come per altri titoli 4X, ma di solito è una cattiva idea. Le unità tendono a subire molti più danni di quanti ne avrebbero sotto il controllo diretto del giocatore, il che significa che si hanno maggiori probabilità di perdere soldati anche quando si parte da una posizione di assoluto vantaggio e un giocatore esperto può facilmente sconfiggere un avversario in evidente vantaggio con un’adeguata pianificazione tattica. Ciò è anche aiutato da un generatore di mappe procedurali abbastanza dettagliato, che crea nuovi campi di battaglia pieni di copertura e oggetti distruttibili che incoraggiano il pensiero strategico, senz acontare che le mappe stesse decisamente molto interessanti e esteticamente gradevoli, con luoghi come foreste, pianure, nidi e rovine che sembrano quasi fatti a mano e non genarti proceduralmente.
In Age of Wonders: Planetfall ci sono tante unità e tipi di esercito disponibili per i giocatori e la loro disponibilità in ogni partita dipendono dalle scelte di razza e tecnologia fatte dal giocatore. Esistono sei fazioni in Planetfall, ognuna delle quali può usare due diversi tipi di armi e avere i propri vantaggi unici. I Vanguard, ad esempio, sono umani standard, forti a distanza grazie all’uso di droni e torrette, i Dvar, al contrario, una fazione descrivibile come “nani spaziali”, si concentrano maggiormente sulla produzione e offrono forti opzioni di terraformazione, mentre l’Assemblea è composta da tecno-zombi che possono risorgere unità cadute come soldati o trasformarle in altre risorse.
A tutto questo si aggiunge anche un albero tecnologico a scelta tra sei, che sono più focalizzate sul campo di battaglia e suddivise in classi come nei nei precedenti titoli di Age of Wonders. Se si sceglierà la tecnologia “Promethean” si potranno colonizzare ambienti più difficili e avere accesso a potenti esplosivi per far saltare per aria gli eserciti avversari. La “Voidtech” si basa più sull’inganno e consente alle unità di teletrasportarsi sul campo di battaglia e rallentare i nemici, “Xenoplague” è tutto incentrato sull’evoluzione consentendo di trasformare le unità, curare i soldati e utilizzare veleni e armi biologiche per indebolire gli avversari.
Contendo tutte le possibili combinazioni di Razza e Tecnologia si potranno avere 36 combinazioni diverse già all’inizio di ogni partita, senza contare vizi e talenti del nostro Eroe iniziale!(ne parliamo tra un attimo)
A seconda delle scelte di partenza e delle tecnologie ricercate, le unità disponibili per l’esercito aumentano con il procedere della partita, molte di più di quello che si vede normalmente in un gioco 4X.
Se qui in redazione abbiamo fatto bene i calcoli le combinazioni possibili superano le 200, rispetto alle poco più di 70 di Civilization 6, ci sono di certo alcune sovrapposizioni nel ruolo dell’unità, ma abbiamo considerato solo le capacità distinte e non considerando gli oggetti equipaggiabili dalle singole unità e consentono il micromanaging diretto per chi lo desidera.
In aggiunta a tutto questo ci sono anche gli Eroi, unità uniche per ogni razza, questi personaggi sono più potenti delle normali unità, possono utilizzare oggetti speciali aesclusivamente per eroi che li migliorano ulteriormente e avere accesso alle abilità speciali degli eroi. Ad esempio, alcuni eroi dei Dvar possono attraversare ostacoli sul campo di battaglia, mentre un’eroina delle Amazzoni può aumentare il danno di tutte le unità alleate entro un certo raggio. Alcuni Eroi ottengono addirittura veicoli speciali.
Ovviamenete, per quanto possano essere potenti gli eroi venno comunqe protetti, se il nostro eroi principale ritornerà automaticamente dopo un certo perido nel caso venga ucciso, gli altri che recluiteremo una volta morti sarenno persi per sempre con tutto il costoso equipaggimento che gli era stato assegnato.
Infine ci sono le Operazioni, la nuova incarnazione sistema degli incantesimi di Age of Wonders: sono suddivise tra Operazioni strategiche (che vengono eseguite sulla mappa del mondo), Operazioni tattiche (che si svolgono in combattimento) e Operazioni di Dottrina (che influenzano l’intera civiltà). Una Dottrina potrebbe rendere le unità di curarsi ogni volta che eliminano un avversario o permettere di pacificare più velocemente le colonie dopo averle conquistate. Le Operazioni Tattiche includono cosuccie simpatiche come Firestorm Projectile, che provoca un attacco aereo che fa bruciare gli esagoni del campo di battaglia colpiti o Protective Growth, che evoca radici vegetali per curare e proteggere un’unità amica. Le Operazioni strategiche consentono di attaccare le colonie pubblicamente o di nascosto, come fabbricare false accuse di atrocità di guerra per abbassare la reputazione di un’altra civiltà o accecare una colonia avvolgendola in un sudario di oscurità, rendendole più difficile inviare un contrattacco.
Questo aggiunge un’opzione tattica per i giocatori e slaga gli “incantesimi” dalle specifiche unità che prime li lanciavano, ma perde parte della semplicità del precedente sistema.

Troppe informazioni?
Se quanto detto finora vi sembrano tante informazioni da mandar già è perché lo sono. Il reale problema di Age of Wonders: Planetfall è che presenta una quantità enorme di informazioni da gestire per il giocatore, ma non fornisce un vero tutorial in cui questi elementi vengono introotti in maniera progressiva.
C’è una breve campagna che funge da tutorial, utili suggerimenti cho ogni tanto arrivano da AIVA l’IA che fa da assistente al giocatore e la wikia interna, gli Archivi Imperiali, con rapporti dettagliati su ogni meccanica di gioco, ma bisogna essere disposti a cercare da soli. A volte è difficile vedere come una meccanica influisce su un’altra o se una determinata tecnologia condurrà sulla strada che si è scelto di intraprendere nell’end game.
Nella prima delle nostre partite di prova ci sono voluti dieci minuti buoni di ricerca sull’albero tecnologico solo per capire come incrementare il morale della nostra città di partenza, per un neofita del genere 4X la curva di apprendimento potrebbe dimostrarsi davvero troppo ripida.
Ci sono anche problemi con il combattimento. Le battaglie possono arrivare a 40 unità e anche se non è così frequente, quando succede potrebbero durare un eternità per via della lentezza e della complessità delle animazioni.
Le unità a distanza sembrano anche molto più forti delle unità da mischia, in quanto possono iniziare a assegnare danni prima che le unità da mischia possano raggiungere la distanza di ingaggio, ammesso che arrivino dato che se le unità non muovono possono allocare colpi multipli. Triumph ha provato a compensare con il Melee Overwatch, che fa subire alle unità di abbandonare il raggio di mischia senza subire un colpo aggiuntivo, ma fare danni a distanza è generalmente molto più performante.
Busogna ammettere che i problemi di bilanciamento delle unità non sono unici di Age of Wonders: Planetfall, non sono altro che diverse variazioni sul tema dei problemi che si riscontrano anche nei suoi concorrenti, come Civilization 6, Galactic Civilizations 3 e Endless Legend.

Age of Wonders: Planetfall potrebbe esser un inizio fantastico per una nuova “Era delle Meraviglie” e potrebbe diventare un classico sia del genere 4X che XCOM.
E’ il mix unico di Planetfall di espansione delle colonie e combattimento tattico gli consente di distinguersi tra la folla, in aggiunta ad alcuni testi abbastanza convincenti nella campagna tutorial e, dato quanto Age of Wonders 3 è migliorato dal suo lancio iniziale, non vediamo l’ora di vedere cosa Triumph Studios riuscirà a tirare fuori da questo gioco una volta che sarà ben rodato.


